INTROBIO – Dire che c’è malumore ad Introbio per la vicenda che riguarda il rifugio annesso alla chiesetta della Madonna della Neve, è poco. Al punto che in questi giorni è scattata addirittura una raccolta di firme, in paese, per far cambiare idea al parroco don Marco Mauri.
L’idea è quella di affidare la gestione del rifugio ad un “esterno” (si parla di un odontotecnico brianzolo, parrebbe di Monza), mentre “in casa” – ad Introbio – sarebbe pronta una soluzione diversa e preferita da molti: quella di una famiglia che il settore lo conosce assai bene, disponibile ad occuparsi della struttura. probabilmente anche ‘full time‘, il che significherebbe tempo pieno pure per l’apertura dell’amatissimo santuario di Biandino.
Don Marco, giovane sacerdote a cui è stato affidato l’importante Decanato di Primaluna-Valsassina (che comprende come noto anche le chiese di Introbio), è al centro da tempo di un’altra polemica: quella per la chiusura, proprio nel cinquantenario dalla fondazione, della scuola materna di ispirazione cattolica “Casa del Bambino” di Bindo di Cortenova.
Lo scontro in quel caso era ed è tra il parroco e la Diocesi da una parte e genitori e dipendenti dell’asilo dall’altra, in particolare sulle motivazioni della clamorosa cessazione dell’attività – “non economiche” a detta del Don, smentito però dalla lettera di licenziamento delle tre persone impiegate a Bindo, che cita lo “squilibrio negativo economico-finanziario” quale motivo di risoluzione dei rapporti di lavoro.
Intanto sul fronte di Biandino alcune persone hanno dato vita ad una sottoscrizione che circola in paese e ha già raccolto diverse firme a sostegno, nel tentativo di ‘orientare’ la scelta del parroco verso la possibile ed auspicata soluzione introbiese per la gestione del rifugio.