MILANO/BARZIO – Lo scontro frontale a colpi di carte bollate, con in palio 5 milioni e mezzo di euro del Bando Gal si gioca tra Milano (Regione Lombardia) e Barzio (Comunità Montana) ma il terreno per la “finalissima”, usando il gergo calcistico utilizzato dal presidente della CM Signorelli, è quello di Roma. Ospiti del Consiglio di Stato, autorità che fa da giudice speciale amministrativo in posizione di terzietà rispetto alla pubblica amministrazione italiana.
E i pubblici amministratori impegnati in questo furibondo match all’ultimo ricorso, se ne dicono di tutti i colori. In particolare è Gianni Fava, assessore all’Agricoltura della Lombardia, a sparare ad alzo zero dopo la pubblicazione del dispositivo del TAR che respinge tutti i ricorsi intentati contro la graduatoria della Regione per i finanziamenti dei Piani di sviluppo locale. “Finalmente si può partire con l’erogazione delle risorse ai Gal” annuncia Fava, che poi si lancia contro i ricorrenti, con parole durissime e inconsuete nei rapporti pur conflittuali in questo caso tra amministrazioni pubbliche: “I territori sappiano che il ritardo accumulato è tutta responsabilità di quella politica che ha voluto cocciutamente cercare lo scontro con la mia Direzione Generale per evidenziare lacune e inefficienze che, allo stato dei fatti, si sono rivelate infondate. Finalmente questa lunghissima pagina alla quale siamo stati costretti da soggetti difficilmente definibili come responsabili si chiude e la chiude il Tar della Lombardia”.
In sostanza, l’assessore regionale dà degli irresponsabili a quanti (tre realtà lombarde, tutte quelle escluse dalla graduatoria iniziale) hanno fatto ricorso.
La prende più sobriamente Carlo Signorelli, presidente della CM Valsassina, che torna sul piano calcistico e dichiara: “Abbiamo sempre sostenuto che questa sfida si sarebbe disputata su quattro turni; siamo al terzo, ma la quarta partita – che possiamo etichettare come una vera e propria ‘finalissima’ – ce la andiamo a giocare a Roma, al Consiglio di Stato. Solo allora il risultato sarà da considerare definitivo”.
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