Nel suo dialogo con Nicodemo, Gesù ci introduce nella piena intelligenza di ciò che accade quando una persona si apre al dono della fede: allora si realizza – possiamo dire – lo scopo per cui Gesù è venuto al mondo per salvarci.
Infatti la fede ci salva dalla condanna, mentre chi non crede si autocondanna. La fede ci libera dal giudizio che attende, e in parte già travolge, coloro che si rifiutano di vedere la luce, coloro che si sottraggono all’amore di Dio.
La fede, come risposta libera e personale a Dio, che parla per mezzo di Gesù Cristo, crea le condizioni personali e storiche perché l’autorivelazione di Dio arrivi fino a noi, perché l’autodonazione di Dio entri effettivamente nell’orizzonte della nostra storia personale. La fede apre le porte a Gesù e ci permette di sperimentarlo come liberatore, come salvatore.
E allora preghiamo perché il Signore ci liberi da ogni paura, sapendo che Lui, Gesù, è schierato a fianco di chi lotta contro il male; e preghiamo per quanti sono inseriti nel mondo del lavoro, perché vincano la tentazione dell’avidità e lottano perché il lavoro sia di promozione per ogni uomo; e preghiamo per gli operatori pastorali, perché lavorino sicuri che anche nelle situazioni più tragiche Dio offre a ogni uomo luce e forza per abbandonarsi a Lui!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 25 giugno 2017
Terza domenica dopo Pentecoste
Ciclo “A” – Gv 3, 16 – 21