TACENO – La popolazione ha risposto in modo positivo all’appello lanciato dalle amministrazioni di Vendrogno e Taceno per cercare di fare chiarezza sul tema “richiedenti asilo”, organizzando mercoledì una serata nella sala consiliare del comune dell’Alta Valle.
Dario Rusconi vice sindaco di Vendrogno e Marisa Fondra sindaco di Taceno hanno aperto il dibattito pubblico dando alcune informazioni sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e sottolineando le difficoltà che vivono i piccoli Comuni di fronte alle richieste e a volte imposizioni che ricevono da parte della Prefettura.
Presente in aula anche il sindaco di Primaluna Mauro Artusi, unico amministratore “ospite volontario” della Valsassina alla serata, segnale non rassicurante visto che la situazione dei richiedenti asilo inizia a diventare un fardello difficile da gestire in Valle e sarebbe stata una bella occasione di mettere a confronto idee, proposte e discrepanze tra chi ha il compito di amministrare i Comuni valsassinesi.
I numeri parlano chiaro: nella provincia di Lecco attualmente ci sono 1.300 richiedenti asilo, di cui 110 donne e 50 bambini, soltanto 25 su 88 Comuni hanno nel loro territorio dei migranti in attesa che venga loro confermata la richiesta di asilo; nel circondario di Bellano, dunque, compresa la Valassina ne sono presenti 350.
Basti pensare che la città di Lecco ne ospita 500 e nel meratese i “rifugiati” sono appena 200. Queste cifre, secondo quanto hanno spiegato Fondra e Rusconi, sono troppo alte per una Valle come la nostra. “Il nostro territorio è terra fertile per questo tipo di accoglienza – ha spiegato Marisa Fondra -, tante seconde case vuote, i costi degli affitti non elevati, le troppe tasse da pagare porteranno molti proprietari a voler cercare la soluzione più veloce e redditizia: quella di affittare il loro locale a chi gestisce i richiedenti asilo”.
Da qui a riempire la Valle di migranti, hanno spiegato gli organizzatori della serata, il passo è breve e questo porterebbe definitivamente alla rovina la già difficile situazione turistica in Valsassina.
“A Primaluna abbiamo attualmente 20 donne che risiedono in due appartamenti privati” ha spiegato Mauro Artusi primo cittadino del paese di Centro Valle. Noi come amministrazione siamo stati avvisati qualche ora prima dell’arrivo del pullman che li portava in Valle con una telefonata del Prefetto” ha commentato il sindaco. “Abbiamo le mani legate, visto che si tratta di un’emergenza nazionale saltano tutte le classiche procedure per concedere la residenza ai migranti e ci troviamo come a Primaluna con diverse persone a vivere in appartamenti non grandissimi” ha spiegato Artusi.
Il pubblico in sala ha riportato i problemi che chi abita in Valsassina vede quotidianamente nei luoghi in cui sono presenti i migranti: “Li si vede sempre in giro” è stato il commento più diffuso ma anche la consapevolezza che “alla fine loro sono vittime di un giro d’affari mica male” e anche il timore che molti proprietari di seconde case vedendo l’occasione non sappiano dire di no ad un affare di non poco conto, affittando le loro case ai gestori dei richiedenti asilo.
A fare chiarezza c’era anche Angelo Maglia, fratello di Gino Maglia il proprietario del campeggio le Rocce Rosse di Taceno, di cui si era parlato qualche mese fa come possibile luogo di accoglienza per decine di migranti. Maglia ha confermato che circa due anni fa il Prefetto aveva telefonato la proprietà informando di voler mandare nel camping una quarantina di migranti, “noi abbiamo subito rifiutato e continueremo a rifiutare per rispetto della popolazione di Taceno” ha detto Maglia.
In conclusione del positivo incontro, il sindaco Fondra ha detto che il massimo che Taceno potrebbe accogliere sarebbe quello che è previsto da una delle proposte del Governo, cioè sei migranti per un paese come questo che di abitanti ne ha 500. “Questa è la nostra scelta, non diciamo di no ma preferiamo accettare sei richiedenti asilo che doverne gestire in un futuro un numero elevato”. Fondra ha detto anche che se arrivano dovranno lavorare, come previsto dalla legge, collaborando con la collettività che li accoglierà, questa è una condizione fondamentale secondo il sindaco.
Infine, due appelli che arrivano sia dal pubblico sia dagli amministratori: i sindaci della Valle devono incontrarsi e soprattutto devono elaborare un documento per fare chiarezza sulla situazione migranti dicendo basta alle imposizioni. Questo per quanto riguarda gli amministratori, i cittadini invece – almeno da quanto è trapelato nella serata – sarebbero disposti a creare un comitato per dire basta anche da parte della popolazione.
Comunque sia, la preoccupazione per l’aumento di migranti richiedenti asilo in Valsassina sia da parte di alcuni amministratori, sia dalla gente comune è grande e la serata di Taceno potrebbe rappresentare la svolta per risvegliare la Valle su un argomento molto chiacchierato nei bar e sui social ma che al momento di “fare qualcosa” lascia vedere ben poco.
Fernando Manzoni