CORTENOVA – “Lui è nato a Cortenova, è cresciuto a Cortenova, don Luigi è Cortenova“, queste le parole emozionate di uno dei coscritti di don Luigi Melesi che erano presenti venerdì sera alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al famoso “prete da galera“, presentata dalla consigliera Giselda Barina.
Nel sala consiliare di Cortenova c’erano decine di persone, tutte collegate in qualche modo a don Lugi che si è presentato radioso e pieno di energia all’appuntamento ufficiale, raccontando qualche aneddoto e ricordando momenti della sua ricca e impegnata storia personale.
Don Luigi dopo aver ringraziato i presenti, soprattutto i coscritti che ha chiamato “i tipi allegri” perchè “quello era il loro, il nostro spirito anche se intorno a noi c’erano guerra e miseria”, ha parlato di due momenti importanti della sua vita di prete.
“Dovevo stare nel carcere di San Vittore per tre mesi ma poi i tre mesi sono diventati 30 anni che sono passati a cercare di divulgare il vangelo tra quelli che soffrivano e cercavano di migliorare la loro vita; a volte ci sono riuscito, a volte no, ma la sensazione che mi è rimasta è quella di aver dato il massimo di me” ha commentato emozionato don Luigi.
Il sacerdote nel suo passaggio per il carcere ha avuto a che fare con personaggi che hanno segnato la storia italiana, da Renato Vallanzasca ai brigatisti, passando dai detenuti per altri reati.
“Alla mia domanda su cosa lo avesse spinto a cambiare vita mi ha risposto Voglio essere un uomo”, così don Luigi ha sintetizzato il suo rapporto in carcere con uno dei più spietati criminali che l’Italia abbia conosciuto, Renato Vallanzasca.
Con gli uomini delle Brigate rosse il rapporto è nato con delle porte sbarrate e spioncini chiusi: “volevo avvicinarmi a loro in qualche modo e ho insistito domenica dopo domenica ad impartire il vangelo, man mano gli spioncini iniziarono ad aprirsi e alla fine volevano tutti parlare con me”.
Lacrime ed emozione anche in sala quando tre ex detenuti, un brigatista e altri due ex carcerati hanno raccontato il loro rapporto con don Luigi nel soggiorno obbligato nel carcere milanese. “Tutti abbiamo dei bei ricordi anche se i momenti erano terribili, perchè don Luigi ha saputo guidarci nel buio e ci ha portato la luce” ha detto uno dei presenti.
Dopo un forte e sentito applauso dalla platea che è rimasta in piedi ad onorare il sacerdote, il sindaco di Cortenova Valerio Benedetti ha conferito la cittadinanza onoraria di Cortenova a don Luigi Melesi, come esempio di uomo che ha saputo rappresentare il paese di Centro Valle in ogni dove.
Successivamente ci sono stati i tanti ringraziamenti da parte di sindaci, don Marco, presidenti degli Alpini, amici e conoscenti. Ma rimane sempre quel “sei il nostro Luigi, il nostro grande amico” detto così, senza microfono e alzandosi in piedi da parte di Battista, coscritto del don, che ha fatto scattare per l’ennesima volta l’applauso spontaneo dei presenti in sala.
Fernando Manzoni