IL DOMENICALE DI R.B./LA CORDIALITÀ TIPICA DELLE GENTI DI MONTAGNA



Là su per le montagne,
fra boschi e valli d´or,
tra l´aspre rupi echeggia
un cantico d´amor.

La Montanara – Toni Ortelli/Luigi Pigarelli – 1927

 

.
Risultati immagini per riscaldamento globaleBene, potrei iniziare anche questa settimana arrampicandomi sugli specchi del tempo, così, tanto per rompere il ghiaccio e giustificare l’assenza di idee domenicali.

A dire la verità scrivo da mille chilometri di distanza per cui sono circondato da altri orizzonti: il denominatore comune è che fa caldo, poi arrivano temporali violenti, poi torna a far caldo, e così via, tutti insieme appassionatamente su questa giostra imprevedibile che, come specie umana, abbiamo contribuito di brutto a rendere ancor più traballante.

Scusate se ogni tanto (troppo spesso per qualcuno) torno su questi argomenti. Ma se non ci sono più le stagioni di una volta, e le mezze stagioni hanno tristemente seguito la sorte di Amilcare, non dobbiamo giocare a “la colpa l’è toa, la colpa l’è mia, l’è morta l’ombria”.

Oggi sono pessimista e non vedo soluzioni. Per cui la chiudo qui.

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Per riaprila parlando di un altro tema, oltre al tempo, sul quale dalle nostre parti si torna (anche in questo caso per qualcuno troppo spesso) a discutere e che, come il tempo di cui sopra, non è più quello di una volta.

Sono consapevole che se scrivo “turismo” si aprono sconfinate praterie in cui tutti alzano la mano per dire la loro; ci trovo una vaga somiglianza con le pianure della Bassa Austria zeppe di impianti eolici che si agitano al vento e le cui pale girano scoordinate tra loro.

Il risultato, però, è che in ogni caso producono energia, mentre nel nostro caso talvolta fanno cadere le braccia.

Risultati immagini per Bassa Austria impianti eoliciFrancamente queste centinaia di mulini a vento del terzo millennio hanno anche scompaginato e imbruttito l’ambiente, ma, come si usa dire, questa è un’altra storia e non c’entra nulla con il turismo della Valle, magari con quello della Niederosterreich sì, ma sono affari loro (o, lo scopriremo solo vivendo, anche nostri?).

Ogni tanto mi occupo di “turismo” avendo maturato qualche titolo per farlo. Anni fa sono stato assessore in Comunità Montana e, tanto per fare un esempio, ho inventato il “Trekking dei Rifugi” poi demolito da una serie di presunti perfezionamenti che gli hanno fatto fare la fine di Amilcare e delle mezze stagioni. Prima di “inventarlo” l’ho percorso integralmente un paio di volte tanto per rendermi conto personalmente di cosa stavo promuovendo; ho fatto il turista a casa mia, insomma, e vi assicuro che è stato utile. Lo facessero anche altri non commetterebbero un atto impuro.

L’altro “titolo” che mi attribuisco in materia turistica deriva dall’aver prima raccolto una pesantissima eredità e poi di averla preservata (in buona compagnia, vero Carlo?) da chi l’avrebbe volentieri vista morta e sepolta: sto parlando della Sagra delle Sagre.

La Sagra è l’esempio più eclatante della sopra riportata “Teoria della Niederosterreich”: bombardata a più riprese, criticata ad ogni piè sospinto, sbeffeggiata a più non posso, è sopravvissuta. Punto.

E a capo.

SONDA TURISMOPer dire che nei giorni scorsi il tema “turismo” ha tenuto banco grazie al sondaggio di VN dal titolo “Cosa manca alla Valsassina”: ebbene, come molti forse avranno visto, la risposta più votata è stata “il turismo” seguito a ruota dalla “cultura”, un incrocio non casuale come qualcuno ha messo in evidenza su Facebook.

E proprio su FB si è scatenato un peraltro molto equilibrato guidomediano inferno nel cui primo girone troviamo la Lella (più o meno: se tra chi ha votato che manca il turismo c’è qualcuno della valle, allora è meglio che si dia da fare); più sotto Irene raccoglie il fazzoletto di chi dice “va bene il turismo ma dà fastidio” e lo consegna all’ottimismo del “ne beneficeremmo tutti”; poi troviamo Carmine per il quale “gli abitanti della Valsassina sono poco socievoli, ci guardano male anche se portiamo soldi”, concludendo con un bel sinistro al volto (“è probabile che non ne abbiano bisogno”).

Segue molto altro: iniziative ripetitive, sentieri trascurati, negozi che chiudono, infrastrutture non all’altezza, trasporti pubblici insufficienti, alberghi tristi, camere e appartamenti troppo cari, mancanza di socializzazione tra turista e locali.

C’è anche chi afferma di non sentire la mancanza di turismo, essendo già troppo quello che c’è originando un simpatico e decisamente originale dibattito in cui si relazionano Valsassina e Isola di Pasqua che meriterebbe di essere ulteriormente approfondito.

In ultimo (ma solo perché devo concludere) Manfred ammonisce: “se manca il turismo si facciano un bel serio esame di coscienza per capire le loro responsabilità”. Punto.

E, ancora una volta, a capo.

Bart Simpsons Chalkboard

Per dire che l’affermazione “manca il turismo” non so cosa significhi precisamente. Avrò anche la mente obnubilata dal girare delle pale delle ventole della Bassa Austria, ma il concetto del “manca il turismo” purtroppo mi sfugge.

Il turismo non manca, il turismo, inevitabilmente, c’è: il problema, forse, è che noi (sto parlando in generale sia chiaro) abituati da una parte a lavorare il ferro e dall’altra ad arricchirci vendendo appartamenti costruiti su pascoli diventati aree edificabili non ci abbiamo costruito sopra negli anni un progetto in grado di gestirlo.

Risultati immagini per CORDIALITÀ TIPICA DELLE GENTI DI MONTAGNANon ne avevamo bisogno? Probabile. Non ne abbiamo bisogno? Sbagliato.

Cosa vorreste che dica il principale promotore dei posti bellissimi? Che sono allo sfascio? No, non lo può fare per un semplice motivo: non è vero.

Sappiamo come fare, non c’è bisogno che venga scritto la domenica. Dobbiamo solo pensare a come salvaguardare e migliorare il tanto che abbiamo, magari comunicarlo meglio, perché non è vero che “ci sono iniziative solo nel mese di agosto”. E la brava Silvia Strada può testimoniarlo con ampia documentazione.

Così come, se dovessi essere io chiamato a testimoniare sull’argomento, sono sicuro di riuscire a convincere il giudice ad assolvere la Valsassina, magari non con formula piena, perché qualche colpa originale ce la portiamo dietro da secoli.

Uno di questi peccati lo chiamo “la cordialità tipica delle genti di montagna”.

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Risultati immagini per BACIO DI KLIMTCome avrete capito, l’altro giorno sono passato dalle parti di Vienna e, chissà perché (anzi so benissimo perché), invece di pensare alla Sacher-Torte mi è venuto in mente un quadro custodito (mi sono informato) alla Galleria Belvedere della capitale austriaca.

E’ uno dei dipinti più famosi del pianeta e probabilmente dell’intero universo il cui autore si chiamava Gustav Klimt.

Per cui, senza chiedere il permesso all’esimio direttore, voglio mandare un bacio a tutti, ma proprio a tutti.

E augurarvi così buona domenica.

Nessuno escluso.

BENEDETTI TESTINA
Riccardo

Benedetti

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            L’ARCHIVIO DELLA RUBRICA DOMENICALE

La bella foto di copertina è tratta da www.trekking.it

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