A2A, LUCA CAMERANO: ECCELLENTE EXIT STRATEGY DAL MONTENEGRO



La multi-utility lombarda, guidata dall’AD Luca Valerio Camerano archivia il capitolo Montenegro con successo. Si chiude dunque una strategia che sin dall’inizio aveva creato più di una perplessità, con una exit strategy che è riuscita a salvare la situazione, e a permettere ad A2A di uscire indenni da un vero e proprio “pantano”, senza per questo registrare alcuna perdita.

Montenegro: A2A si salva con una ottima exit strategy

L’acquisizione della montenegrina EPCG (una società energetica) rientrava nei piani di espansione di A2A: piani complicatisi per via della bancarotta di KAP, ovvero uno dei maggiori clienti della suddetta. Una mossa che poteva costare molto cara, ma che A2A ha saputo gestire in modo inappuntabile, pianificando una eccellente exit strategy che le ha consentito di emergere dal fango del Montenegro grazie ad una opzione “Put Option”, che prevedeva la possibilità di cedere in qualsiasi momento il pacchetto societario di EPCG per una cifra di circa 250 milioni di euro, che A2A ha prontamente sfruttato quando la situazione è diventata pericolante.

Valerio Camerano: dopo Montenegro ecco la prudenza

Gli errori possono commetterli tutti, anche i migliori: ma sono solo i migliori ad apprendere una lezione dai rischi corsi, così da non ripetere i suddetti errori in futuro. È questa la logica di fondo che corre fra le righe delle dichiarazioni di Valerio Camerano, il cui ricco curriculum vanta il ruolo di AD del gruppo e diverse altre esperienze nel settore energetico. Secondo lui, d’ora in poi A2A si muoverà con maggiore cognizione di causa all’estero, improntando delle strategie maggiormente ragionate, e approcciando i mercati stranieri senza investire cifre di rilievo, guardando soprattutto al settore delle consulenze, ovvero un ottimo mercato privo di rischi. Sempre secondo Camerano, la lezione del Montenegro è servita per capire che non è questo il momento giusto per acquisire pacchetti di controllo di aziende estere, e che il mercato più interessante è esattamente quello che si trova dentro i nostri confini.

A2A: un approccio al mercato casalingo

I piani strategici di A2A sono stati delineati secondo una precisa linea: guardare al mercato casalingo, alla creazione delle smart city e alla totale soddisfazione dei propri clienti, seguendo una serie di strategie eco-sostenibili ma anche tecnologiche. Questo comunque non frenerà del tutto le ambizioni che la società multi-utility nutre nei confronti dei mercati stranieri: secondo Camerano, infatti, A2A sta attualmente monitorando una decina di paesi – soprattutto nell’Est dell’Europa – dove in futuro potrebbe essere fatto qualcosa soprattutto a livello strutturale. Ma sempre muovendosi con i piedi di piombo ed evitando dunque di ripetere momenti come quelli trascorsi con le operazioni di acquisizione della EPCG in Montenegro.

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