CORTENOVA – L’ultimo episodio di cronaca ha fatto parlare, molto, perché in questo caso c’è scappato il ferito (anzi: la ragazza ferita, di appena 17 anni). Ma da anni, troppi, la Villa Rossa, Casa rossa, Villa dei fantasmi, insomma la bellissima ma decadente Villa De Vecchi è meta di un continuo pellegrinaggio, macabro e un po’ sterile. Gente a caccia di emozioni forti che entra – illegalmente, dato che l’edificio è privato e la cosa è segnalata in modo piuttosto evidente – alla ricerca di conferme di una inesistente simmetria con qualche antico maniero scozzese, convinta di sentir suonare un pianoforte a mezzanotte (fake news inventata da un sito specializzato) o di poter incontrare chissà quale ectoplasma…
La realtà è ben diversa e assai meno romantica: la villa, di proprietà di imprenditori locali, è recintata, privata e soprattutto pericolosa. Da tempo versa in condizioni critiche e scavalcare per entrarvi, specie di notte, non è solo vietato: è da imprudenti. Che la visita al rudere sia da decenni una sorta di rito di iniziazione oppure un gioco o ancora rientri nel cosiddetto “turismo dell’orrore” – incoraggiato da fin troppi siti e venditori di fumo in giro per il mondo – non ne cancella la palese pericolosità che resta a lato del rischio pure legale.
Chi scavalca per poi provare (presunte) forti emozioni, insomma, lo fa a proprio rischio e pericolo. Un tempo, per i valsassinesi l’esperienza notturna era quasi una prova, un segno di crescita; poi però le condizioni interne dello stabile sono diventate così critiche da suggerire a chi conosce il sito di evitare visite per l’appunto pericolose. E non a caso forse la ragazza caduta per qualche metro dopo un cedimento strutturale arrivava col fidanzato dalla Brianza monzese.
Terminato l’articolo, ci auguriamo che queste poche righe contribuiscano ad evitare nuovi infortuni. Che col passare del tempo rischiano di trasformarsi in autentiche tragedie.