PREMANA . Per far comprendere appieno ai non addetti ai lavori cosa significhi competere al Campionato del Mondo long distance di corsa in montagna di Premana, alias Giir di Mont, basterebbe prendere un manto stradale in piano, allungarlo a 32 km, stravolgerlo totalmente con 2.400 metri di dislivello da percorrere al massimo delle proprie possibilità, ed aggiungerci impennate vertiginose, discese impegnative lungo sentieri spesso sconnessi o scoscesi fra gli alpeggi, terreni che trasudano storia e passione per questa disciplina come nessun altro nel mondo, alle cui estremità vi saranno una miriade di appassionati e tifosi che dal primo all’ultimo inciteranno i corridori ad “elevarsi” giocando (assieme alla calura) un ruolo fondamentale ai fini del sostegno psicologico nei confronti degli atleti.
E domenica 6 agosto l’apice delle capacità umane verrà espresso sia dagli oltre cento campioni del mountain running internazionale, sia dai quattrocento amatori che hanno scelto ancora una volta il Giir di Mont per “sentirsi come a casa”.
L’evento verrà inaugurato domani alle 17 a Premana con la cerimonia d’apertura, da sempre affollatissima, e la presentazione ufficiale delle 25 squadre nazionali e dei top runners. Domenica invece la partenza del 14° World Mountain Running Championships avverrà alle ore 8, mentre gli amatori del Giir di Mont FIDAL scatteranno mezz’ora più tardi.
Fra i maschi “mondiali” il favorito d’obbligo è sempre il campione uscente, ed è un atleta di nazionalità italiana: Alessandro Rambaldini. Ma l’azzurro dovrà fare i conti con la stella assoluta, l’eritreo Petro Mamu, leggenda della corsa che domenica scorsa ha deciso di cimentarsi anche nell’itinerario classic premanese, non sfigurando di certo e giungendo alle spalle delle gazzelle ugandesi e dell’americano (allora) campione in carica Joe Gray. Mamu detiene anche il record del Giir di Mont, dunque le aspettative saranno tutte sulle sue spalle minute, ma psicologicamente grandi. La pressione è tanta anche per gli altri azzurri, incaricati di tenere in Italia l’oro a squadre, vista anche la location che merita davvero. Altri favoriti d’obbligo saranno il francese Julien Rancon, volto storico della disciplina che, come la maggior parte dei top atleti, ha già corso a Premana e di conseguenza ha fatto tesoro dell’esperienza. Un altro che conosce bene il percorso è Tom Owens, uno che per caratteristiche fisiche non ha nulla da invidiare agli atleti più quotati. Dall’Argentina con furore c’è invece Diego Simon, il quale possiede la “garra” giusta per far bene, magari aiutato anche da qualche compagno di squadra. Attenzione anche allo statunitense Andy Wacker e al ceco Robert Krupicka, pronto a spingere la propria nazione verso una medaglia a squadre mondiale, assieme alle altre candidate Italia, USA, Repubblica Ceca e Gran Bretagna. Non solo il bresciano Rambaldini nel team azzurro, ci si aspettano grandi cose anche dalla stellina della nazionale, Francesco Puppi, uno che la pressione non sa cosa sia e ad ogni sfida che conta si fa sempre trovare pronto. Da “Puppinho”, nickname che ci ricorda i dribblatori e fuoriclasse brasiliani d’un tempo, ai due bellunesi Luca Cagnati e Nicola Spada, outsider di rilievo così come Gil Pintarelli, secondo lo scorso anno al Giir di Mont. Brescia è presente fra i corridori non solo al maschile, ma anche al femminile con la leggiadra Barbara Bani, la più giovane della truppa azzurra assieme a Lisa Buzzoni. La bresciana vanta un’energia alla “duracell”, il che le potrebbe permettere l’exploit in occasione dei Campionati del Mondo, dato che la contesa in terra lecchese si presenta come una vera e propria sfida ad eliminazione.
Fra le donne la campionessa in carica è invece la britannica Annie Conway, non “sola contro il mondo” come nel caso di Petro Mamu ma aiutata da un team di tutto rispetto. Se la Conway è la prima, la trentina Antonella Confortola è la vicecampionessa in carica, segnalata in formissima ed in netto recupero da un infortunio avuto lo scorso inverno. A completare il team azzurro ci sarà anche Silvia Rampazzo e chi per ben due volte vinse il Giir di Mont amatori, anche se quasi dieci anni fa, Stephanie Jimenez. Riserva ma non riserva è Ivana Iozzia, chiamata in campo anche lo scorso mondiale in sostituzione di Valentina Belotti e dimostratasi pronta e preparatissima. Le argentine si presentano con un bel dispiegamento di forze, così come il team Romania guidato da una delle favorite d’obbligo, Denisa Ionela Dragomir, vincitrice del Giir di Mont nel 2015. Altra che certamente potrà puntare al podio è la primatista del Giir di Mont Kasie Enman, ma occhio alle americane. Fra le squadre l’Italia non si può nascondere, ma con USA, Gran Bretagna e Romania non ci sarà da scherzare, con la Repubblica Ceca a fare come al solito da outsider.
Chi non potrà essere presente al Campionato Mondiale long distance organizzato dall’AS Premana potrà gustarsi le immagini di campioni ed amatori su Rai Sport domenica sera dalle 18.15 alle 19.30.
Per info: www.giirdimont.it e www.wmrcpremana2017.com