CREMENO/PRIMA GONFIANO I NUMERI DEI MIGRANTI, POI LA CORREZIONE DIVENTA UNA “MEDAGLIA”. MA GLI OTTO DEL BIONE SONO GIÀ LÌ



CREMENO – Pare un po’ quel racconto dove un tizio entra al bar con un occhio nero, la faccia gonfia e dolori dappertutto. Il barista versandogli il solito calice chiede cosa sia successo e il tizio risponde: “Ne ho prese tante, ma quante gliene ho dette…“.

Il palco di questo triste spettacolino è la piccola frazione di Maggio. Fortemente edificata col nuovo millennio sebbene sempre meno ricca di servizi, da tre anni alla colonia degli Artigianelli si è insediato un centro d’accoglienza per i richiedenti asilo. Nel tempo il numero degli ospiti calcolati giornalmente è cresciuto e da mesi è ormai stabilizzato a 110-112 persone. E da altrettanto tempo il sindaco di Cremeno alza la voce senza che nelle alte sfere qualcuno lo ascolti.

cremeno-migranti-lavoro-differenziata2Al Cara in località Casere sono intanto già arrivati otto dei 116 rifugiati finora accolti al campo del Bione di Lecco, area che ora va smantellata perché a breve – dopo un ventennio di lungaggini e litigi della politica locale – inizieranno i lavori per la nuova sede dei comando provinciale dei vigili del fuoco.

Otto nuovi migranti inseriti a Cremeno quindi, nel rispetto degli accordi messi per iscritto dalla Prefettura e, come più volte sottolineato, senza incidere sui numeri di “posti letto”. In parole povere gli otto del Bione non saranno per gli Artigianelli un +8, ma contemplati nel ciclico ricambio.

A furia di dare i numeri però qualcuno si è convinto che i migranti di Maggio fossero 130, 140 anche 150, in base al “sentimento” del momento. Se non che, quando si è trattato di fare i conti con l’abaco, chi di dovere si è accorto che le cifre sono di qualche decina inferiori, e allora ecco il trucco. Dovendo riportare l’asticella al suo posto tra “sentimento” e realtà, lo scarto algebrico si trasforma in vittoria politica e diventa una bella medaglia di latta da appuntarsi al petto.

baccari sorrideTripudio in Municipio e sui mezzi compiacenti. Affidandosi a veline distratte alle quali proprio non riesce di azzeccare nemmeno il nome del Prefetto – che per inciso fa Baccari, non Vaccari. Realtà capovolte a partire dall’alfabeto.

 

C.C.

 

 

 

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