VALSASSINA – Inizio di nuova stagione scolastica (e lavorativa) disastroso per chi si muove utilizzando i mezzi pubblici, in particolare le corriere della Sab, ex Sal ma ora di proprietà orobico-tedesca. Risalendo la catena proprietaria infatti, i “padroni” del trasporto extraurbano sono allocati in Germania, (DB, la potente azienda ferroviaria del paese più ricco e organizzato d’Europa). Eppure, di efficienza teutonica, nemmeno la traccia se è vero che oggi le cose sono cominciate malissimo e domani andrà anche peggio – visto lo sciopero programmato dai furibondi autisti a cui la Sab ha tagliato gli stipendi.
Ma andiamo con ordine: questa mattina le corriere D35 da Premana e Taceno sono arrivate come al solito stracariche già dalle parti di Bindo e quindi a Introbio hanno lasciato a terra decine e decine di persone (soprattutto studenti, in maggioranza minorenni). Niente “bis”, ovvero non previste le consuete doppie corse in periodo scolastico, a quanto pare perché l’azienda dei trasporti ha poco opportunamente deciso di far partire l’orario invernale non oggi – apertura delle scuole superiori – ma solo domani, 12 settembre. Ma c’è chi accusa l’amministrazione provinciale che non avrebbe finanziato i famosi “bis”. Risultato, alla fine sono state centinaia le persone appiedate, con sconcerto da parte degli stessi conducenti dei mezzi, impossibilitati a caricare altra gente avendo già i pullman strapieni dopo pochi chilometri. Inevitabile la rabbia di chi è rimasto a terra, con conseguenze di vario genere a partire dal precipitarsi di tanti genitori a recuperare i figli per portarli in macchina a Lecco. E non solo.
Paradossalmente, chi fa trasporto solo locale (Linee Lecco) ha dato il via puntualmente oggi all’orario della nuova stagione, servendo in modo regolare l’utenza. Mentre invece i poveri “extraurbani” di Valsassina e dintroni si sono ritrovati per larga parte appiedati. E domani nuovo caos – anche se questo perlomeno anticipato e in qualche modo meglio gestibile – a causa dell’astensione dal lavoro dei guidatori della Sab, in agitazione dopo i pesanti tagli ai loro stipendi susseguenti al passaggio di proprietà dell’azienda.
A pagare in prima persona, sempre e comunque, l’utenza. Maltrattata e furente, costretta ad affrontare oltretutto interlocutori o silenziosi (difficilissimo contattare il centralino dell’azienda colpevole dei disagi, questa mattina) oppure trincerati dietro alle solite difficoltà finanziarie che impedirebbero una politica di maggiore servizio, specie a chi vive, studia e lavora in aree “marginali” quali le nostre.
Insomma, più che la prima campanella scolastica, quella suonata oggi è parsa una campana a morto. Per la qualità di un’attività fondamentale per la vita di tutti noi.
E dire che la società sotto accusa in Italia si chiama “Arriva“. Paradossale.
AGGIORNAMENTO POMERIDIANO – I disagi della mattina sembra che non abbiano “fatto scuola”. Al rientro a casa dopo il primo giorno di lezioni si è ripresentata la stessa – prevedibile – situazione: pochi bus e troppi studenti.