BALLABIO – “Sai che cosa mi fa impressione? Vedere tanti pensionati pienamente in gamba in grado di dare ancora molto. Per loro ci sono occasioni importanti di impiegare il tempo, magari in maniera sociale. Potrebbero aggiungere la soddisfazione di sentirsi utili“.
La riflessione è di Sergio Bellani, responsabile dei servizi secondari della Croce Rossa Valsassina che continua: “Non ti parlo solo della nostra associazione. Di modi per aiutare gli altri ce ne sono: come i servizi di volontariato del Comune a favore di anziani, ambiente e bambini. Si può andare a visitare gli ammalati in ospedale, agire in parrocchia. Insomma attivarsi per essere ancora produttivi“.
In Croce Rossa che cosa fai? “La gamma dei servizi spazia dal trasporto dei dializzati verso e dall’ospedale al condurre persone in difficoltà motoria dal luogo di residenza a quello di vacanza e viceversa; accompagniamo a fare visite specialistiche, esami e terapie. Ci coinvolgono nelle dimissioni dai ricoveri ospedalieri”.
Vieni pagato? “Ripagato dall’amicizia dei volontari incontrati in associazione e dalla relazione con i pazienti trasportati che frequentemente ci raccontano la loro storia e ce ne fanno partecipi. In queste occasioni nasce un vero rapporto umano. Capisci che sei all’interno di una cosa importante. Entrare in Cri , per me è stata una bella cosa: quando sono venuto ad abitare a Cremeno da Milano, all’inizio mi sentivo isolato, diventare volontario ha aiutato anche me ad inserirmi nel contesto del mio nuovo paese”.
Sono di tutte le età le persone impegnate nel soccorso e nei trasporti sanitari: c’è il giovanissimo – appena compiuti i 18 anni – altri raggiungono i 71 anni, ancora in servizio. C’è chi lavora, chi studia e chi è in pensione. Oltre ai servizi secondari, si possono scegliere turni di supporto a manifestazioni sportive o di intrattenimento.
In più, alla fine del percorso con ulteriori lezioni specifiche, vi è anche l’impegno nelle emergenze del 118.
Francesca di anni ne ha 38, in Cri da 13 anni. È di Civate ma ha scelto Ballabio. Come lei sono in tanti a salire qui nella anticamera della Valsassina, dove trovano un ambiente corretto e sereno. Qual è la spinta? “Mi piace fare qualcosa per gli altri. Fin da bambina avrei voluto diventare infermiera, poi però mi sono impiegata in ufficio. Per entrare in ambito sanitario mi sono iscritta al corso Cri. All’inizio non sai esattamente che cosa sia, poi – proseguendo – ti viene la passione e l’impulso a continuare“.
Ernestina ha una settantina di anni, ma non li dimostra per nulla. Dedica moltissime ore al volontariato: “Nel trasporto dializzati devi pensare che loro rischiano la vita se non c’è nessuno a portarli in ospedale con costanza. È una cosa seria – dice – stare in Croce Rossa significa agire con con amore e rispetto“.
Per Giovanna il percorso è iniziato a fine lavoro: “Quando sono andata in pensione nel 2002 mi sono guardata intorno per vedere come integrare il mio tempo, ho scelto la Croce rossa perché è una attività a favore degli altri, in più mi fa bene. Sono ore serene”.
Poi ci sono una dozzina di giovani tra i 20 e i 30 anni, alcuni hanno iniziato con il servizio civile. Ogni fascia di età è ben rappresentata formando un ambiente eterogeneo, vivace per interessi diversi e accomunato dall’altruismo.
Lunedì inizia un nuovo corso per aspiranti volontari. Verrà presentato nella sede di Balisio (Ballabio, via provinciale 150) alle 20:30.
Frequentarlo permette l’accesso ai servizi dializzati e trasporto pazienti. Insegna le manovre di pronto soccorso. Per chi è interessato all’emergenza si tratta del primo passo, necessario ad accedere al secondo corso di approfondimento propedeutico ai servizi di emergenza del 118.