“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso… Chi vorrà salvare la propria vista, la perderà…” Siamo sinceri: o queste parole non le prendiamo sul serio oppure dobbiamo ammettere che ci mettono a disagio. “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi sé stesso…”
Se qualcuno ci facesse davvero una proposta del genere, noi gli diremmo: ma tu sei matto! Ma neanche uno ai nostri giorni, andrebbe dietro a qualcuno che in vita semplicemente a “prendere ogni giorno la propria croce” e a seguirlo.
Caso mai tutti correrebbero dietro a qualcuno che assicurasse di liberare la gente da ogni croce: niente più malattie, niente più fastidi, niente più fatica… diciamolo pure: se per “dirci cristiani” dobbiamo prendere sul serio le ultime parole del Vangelo di oggi, credo che molti di noi – o forse tutti – per onestà dovreemmo “discristianizzarci.”
Ma temo che non abbiamo bisogno di farlo in modo, per così dire, ufficiale: lo facciamo già anche troppo nella vita quotidiana. Voglio dire: di ragionare e comportarci di fatto in modo ben diverso da come dice il Vangelo. Quella “croce” che dice a noi di prendere, egli l’ha davvero portata sulle sue spalle e vi è morto inchiodato sopra.
Ma egli è risuscitato da morte. Ed è questo che cambia tutto e che da senso alle sue parole. Gesù risorto è il segno e il modello del vero destino dell’uomo. Chiamarci cristiani vuol dire non ragionare e non comportarci di fatto come se tutto finisse con la morte. Perchpè alla vita della risurrezione non si giunge se non attraverso la morte di questa vita.
Ma “perché si deve” passare attraverso il dolore e la morte? Perché è stato così anche per Gesù?
Se è vero che Dio è giusto, bravo, onnipotente, perché permette che debbano soffrire anche i buoni , gli innocenti, i bambini?
Una vera risposta a queste domande non la si troverà mai. E il fatto che rimanga per noi incomprensibile, in ultima analisi, il “perché” del male – dolore – morte è un segno concreto che “c’è qualcosa” più grande di noi. E’ pura presunzione pretendere che “cristiano” o che abbiano importanza per la nostra vita solo le cose che possiamo vedere, conoscere, capire…
Gesù Cristo crocifisso e risorto apre all’umanità un orizzonte che si perde nell’infinito e incomprensibile mistero di Dio.
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 17 settembre 2017
Terza domenica dopo il martirio di San Giovanni il Precursore.
Ciclo “A” – Rito Ambrosiano – Lc 9, 18-24
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