BARZIO – Emblematiche le parole del presidente della Comunità Montana Carlo Signorelli, affiancato dal vicepresidente dell’ente Guido Agostoni nel momento dell’inaugurazione: “Questo nastro è leggero ma in realtà molto pesante”. La pesantezza deriva dal fatto che l’apertura del Museo della Fornace – avvenuta oggi in occasione delle vicine Manifestazioni Zootecniche Valsassinesi – rischia di rimanere un fatto fine a se stesso e soprattutto limitato ai due giorni delle suddette Zootecniche: oggi e domani.
Lo stesso Signorelli ha fatto la (lunga) lista dei tanti problemi di questa struttura, molto bella e interessante ma appunto per ora non “utile”.
Un progetto “ereditato” dall’attuale giunta, presente all’inaugurazione, ma pieno di problematiche sull’uso dei materiali e sui permessi: anche le visite di questi due giorni sono possibili grazie ad una concessione provvisoria.
L’iter tormentato di questa struttura è lungi dal concludersi: “Oggi abbiamo un edificio bello anche da vedersi, si è chiuso un capitolo ma da lunedì se ne apre un altroc non meno impegnativo” non ha nascosto Signorelli lungo un excursus garbato ma senza sconti sulla vicenda del recupero di questo manufatto, ancora produttivo appena una cinquantina di anni fa.
Che cosa contiene il museo? Pochi attrezzi, in prestito dal Comune di Vendrogno e da quello di Premana, due schermi giganti che raccontano la storia dell’alpinismo sulle nostre montagne e dello sci e tanti pannelli.
Più che una inaugurazione quella di oggi è sembrata insomma la posa di una bandierina al suolo, per segnalare che la struttura c’è, ora si tratta di adoperarla. “Qui servono delle idee, chi le ha si faccia avanti”, questo l’appello fatto da Signorelli ricordando che anche il recupero delle miniere di Cortabbio sembrava quasi un azzardo ma i numeri delle visite dell’ultimo anno sono stati invece incoraggianti.
Da lunedì si potrà almeno discutere con una immagine più definita di questo museo: a proposito della sua gestione (non ancora affidata), dei dettagli, dei finanziamenti, del tetto sotto tiro da parte della Soprintendenza e di quant’altro.
Apertura dunque “a tempo” e ancora vari dubbi, ma perlomeno qualche speranza in più.
Forse.