CREMENO – Sarebbe stato trasferito a Maggio solo poche settimane fa il migrante degli Artigianelli denunciato per spaccio dopo la retata della Mobile a Lecco. Anzi, arriverebbe proprio dal Ferrhotel, centro d’accoglienza del capoluogo oggetto del blitz di mercoledì pomeriggio insieme al sottostante passaggio pedonale di via Ferriera.

Sono 33 i richiedenti asilo fermati dalla Questura di Lecco che nel percorso pedonale tra stazione ferroviaria e centro commerciale da mesi ormai gestivano un sistema di spaccio di droghe leggere rivolto soprattutto ai numerosi studenti di passaggio. Vedette per controllare gli accessi, hashish e marijuana nascoste nella spazzatura, Ferrohotel sempre “pulito” per i controlli a sorpresa delle unità cinofile.

Nelle carte dell’indagine anche un africano affidato al Cara in località Casere. Si tratterebbe di uno dei migranti a lungo rimasti al campo del Bione e che successivamente ha trovato posto al Ferrhotel. Poche settimane fa per il giovane un altro trasferimento, in Valsassina. Dalla struttura di Maggio non trapela nulla, tuttavia il ragazzo risulta essere un volto noto tra i viaggiatori che di prima mattina e in tarda serata raggiungono e rientrano da Lecco.

Pare quindi che il pusher agli Artigianelli ci passasse solo il tempo per dormire, e per mantenersi in questo modo all’interno del percorso d’accoglienza; le regole prevedono infatti che i Cara non possano limitare gli spostamenti dei loro ospiti, a patto che rientrino negli orari notturni.

Ora il migrante, come gli altri 32 denunciati provenienti da altri centri della provincia, verrà estromesso dal sistema d’accoglienza e difficilmente si vedrà riconosciuta la possibilità di restare in Europa, ma il discorso a questo punto si sposta sul complesso piano giuridico, un limbo legale ma limbo anche nei fatti per chi ora perderà posto letto e protezione.