Avvento significa dunque “venite, visita, arrivo.” Noi cristiani usiamo questa parola in riferimento alla venuta del Signore. E per cercare di vivere bene non solo l’Avvento, ma un po’ tutto il nostro cammino di fede, vorrei offrirvi alcuni suggerimenti:
- Trovare dei momenti di silenzio e di raccoglimento. Per esempio: si può diminuire il tempo televisivo, si potrebbe scegliere delle letture più sostanziose, anziché letture solo curiose e banali o scabrose, si potrebbero diminuire i consumi superflui a riguardo della gola, della cura del corpo, della coltivazione degli hobby.
- Dare tempo alla Parola di Dio, che è il principio della vera saggezza: curare la preghiera in famiglia, ascoltare il Vangelo della domenica col desiderio di imparare e vivere; dare importanza alla catechesi; leggere il quotidiano cattolico “Avvenire” almeno la domenica ecc.
- Mettere l’Eucaristia al centro della propria vita: la Messa festiva dovremmo sentirla come una vera necessità, senza la quale è difficile vivere il Vangelo; qualche messa feriale dovrebbe diventare una felice abitudine che ci iuta a fare della nostra vita un dono per gli altri, come ha fatto Gesù.
- Testimoniare la propria fede nell’ambiante in cui viviamo, esercitando la carità, diminuendo ogni atteggiamento di discriminazione nei confronti di qualunque persona. Quel Gesù che celebriamo nel suo Natale storico è quel Gesù che non è venuto e che viene perché siamo bravi, ma perché siamo peccatori!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 19 novembre 2017
Seconda domenica di Avvento
Rito Ambrosiano