PREMANA – Una lite in famiglia finisce da Premana al tribunale di Lecco, e l’accusa chiede una condanna a quattro mesi e 400 euro di multa per uno dei protagonisti. La querelle risale a 5 anni fa ma arriva solo ora alla sentenza – prevista tra un paio di settimane. Oggi in aula si è discusso della controversia che vede quale imputato R. B., 73enne originario di Premana ma poi trasferitosi in Brianza. Uno spostamento che pare aver compromesso i rapporti con la famiglia, descritti fino ad allora come idilliaci o quasi, in un quadro di grande coesione e di solidarietà reciproca.

La denuncia era scattata per il danneggiamento dell’auto del cognato e della sorella, dopo contrasti familiari divenuti a quanto pare tesissimi e che si trascinavano da anni. A quel punto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Casargo che hanno condotto le indagini, concluse con l’accusa nei confronti di Berera. Tra gli episodi rievocati anche una minaccia di morte scritta in dialetto, sulla quale è stata chiesta la consulenza di un perito calligrafico che avrebbe attribuito proprio all’imputato la grafia della lettera anonima – riconosciuta anche dalla sorella.
Nell’aula del tribunale oggi la requisitoria del Vpo Pietro Bassi e le arringhe dei legali della difesa da un lato e della parte civile sul fronte opposto.
La richiesta di condanna dell’accusa verrà valutata e la sentenza del giudice monocratico Nora Lisa Passoni è prevista per il prossimo 13 dicembre.