PREMANA – È trascorso più di un mese dal cedimento franoso che si è abbattuto sulla strada agrosilvopastorale che dal fondovalle raggiunge gli alpeggi della alta Valvarrone, costeggiando le sponde del torrente omonimo.
La minaccia di caduta di massi pericolanti che sovrastano e incombono sulla zona interessata al crollo, rendono difficoltoso e pericoloso l’intervento per liberare la sede stradale dai detriti e permettere anche solo il transito pedonale. Un ulteriore smottamento potrebbe mettere in difficoltà anche il cavidotto interrato dell’alta tensione che percorre la strada in questione.
Si susseguono nel frattempo i sopralluoghi e le ispezioni dei tecnici incaricati di valutare l’entità del dissesto al ‘Petasc‘ e proporre le soluzioni per ovviare al disagio che l’evento franoso sta generando. La realizzazione di una pista sterrata che si snoderebbe, sulla sponda opposta del torrente ed eviterebbe l’area instabile, è una delle possibili idee, ma questa soluzione necessita della costruzione di un nuovo ponte. Soluzione costosa e paesaggisticamente difficilmente percorribile.
In alternativa al ponte potrebbe essere presa in esame la realizzazione di una passerella carrabile che attraversa il torrente sulla falsariga di quella costruita nella adiacente area del Pont di Bonom. Valutando però i dissesti che si sono susseguiti sulle sponde e nell’alveo del torrente Varrone a fronte di analogo imprudente intervento, che tuttora sta risucchiando centinaia di migliaia di euro di denari pubblici per i ripristini e la messa in sicurezza, né è scoraggiata la percorribilità.
L’amministrazione comunale è impegnata nella ricerca di una soluzione a questo contrattempo, fortunosamente avvenuto in un periodo di scarso afflusso agli alpeggi, ed è concentrata nella ricerca delle risorse economiche necessarie per sostenere questo imprevisto.
L’auspicio è quello di ripristinare e rendere nuovamente percorribile la strada per riattivare il transito, soprattutto veicolare, già all’inizio della prossima stagione primaverile.
S. C.