CASARGO – Non è rientrato a casa, un controllo del cellulare e un rapido giro ai parcheggi ha messo in guardia la macchina dei soccorsi: in mattinata è stato avvistato il cane che tutta la notte ha vegliato il corpo del padrone. Così è stato ritrovato l’uomo, un socio Cai non della zona, morto per una scivolata di circa 200 metri nei monti dell’Alta Valsassina.
Ieri sera la moglie visto il non ritorno del marito e del cagnolino che era con lui ha dato l’allarme ai carabinieri. Grazie a un controllo sugli spostamenti del cellulare è emerso che l’ultimo contatto fosse con la cellula di Premana, tale indicazione identificava però una zona molto ampia, non dava una localizzazione definitiva.
Nonostante non ci fosse stato di reale emergenza, per scrupolo un volontario della locale stazione del Soccorso alpino nella notte ha fatto un giro dei parcheggi usati dagli escursionisti e a Paglio ha trovato l’auto della vittima.
A questo punto si è mosso il Cnsas, una decina gli uomini partiti ai primi albori. Una squadra ha preso un sentiero che percorre la base della pista di Paglio e a un certo punto ha creduto di vedere un capriolo in lontananza. Avvicinandosi all’animale i soccorritori hanno riconosciuto il cane del disperso il cui corpo era ancora invisibile. Una volta sul posto si sono accorti che l’animale pur essendo libero da guinzaglio ha vegliato tutta la notte il proprio padrone. L’animale, un bracco, è stato soccorso e portato al caldo mentre i volontari hanno atteso il medico per le constatazioni legali e l’autorizzazione del giudice per riportare la salma in barella a spalla a Valle.
L’incidente è presumibilmente successo oltre i 1500 metri di altezza, dove la situazione di neve dura e ghiaccio rende insidiosi anche i percorsi più semplici come in questo caso.
In questi giorni il soccorso alpino lancia appelli costanti, in quanto le condizioni meteorologiche recenti hanno determinato la presenza di estese aree ghiacciate. Consultate i bollettini e gli esperti: chi va in montagna deve farlo con la massima consapevolezza e valutare se sia il caso di tornare indietro.
La rinuncia è una grande conquista perché spesso significa tornare a casa vivi.