BARZIO – Prelievo del fondo di solidarietà comunale cresciuto da 1,2 milioni a 1,7 milioni di euro, entrate correnti costanti a 2,5 milioni circa. Una situazione paradossale [recentemente descritta in questo articolo] da cui Barzio non può uscire senza forzare in qualche modo la mano, e allora ecco il Consiglio chiamato questa sera a votare una delibera con due opzioni su cui dovranno pronunciarsi gli enti superiori.
La prima strada per superare la spada di Damocle che pende su 593 Comuni italiani – con Barzio ci sono gli altri dell’Altopiano, note località turistiche e la cosiddetta via lattea ovvero i comuni piemontesi delle olimpiadi invernali del 2006 – potrebbe essere ottenere che nella “finanziaria” in approvazione venga inserito un decreto che limiti il prelievo del FSC ad un massimo del 40% delle entrate correnti di ogni municipio (per Barzio si parla di oltre il 70%).
In alternativa l’amministrazione Ferrari si rivolgerà alla Corte dei Conti per ottenere lo sblocco dell’Imu, tassa ad oggi ferma all’8.2, uno dei valori più bassi della zona. Il solo aumento di un punto garantirebbe a Palazzo Manzoni entrate per altri 300mila euro, già sufficienti a riequilibrare il bilancio di previsione ed evitare i tagli del 2017.
La partita è aperta: dopo l’ottima notizia di poche ore fa verso le Province – fosse pure per le elezioni alle porte – non è da escludere che Roma possa continuare a rivedere i suoi rapporti con gli enti locali.
REDVN