LE CONTRADE SONO ‘MORTE’, VIVA LE CONTRADE. MA NON PIANGA CHI LE HA LASCIATE ANDARE, SENZA PARTECIPARE



BARZIO – Le Contrade hanno chiuso. Evitiamo formule come “a tempo” o “pausa di riflessione”, non  sarebbe nient’altro che rigirare il coltello nella piaga. L’associazione che negli ultimi anni ha tenuto viva Barzio è finita.

In pochi possono raccontare la fatica per mettere in piedi quei tornei di calcio embrione dell’associazione e di tutte le iniziative successive. In pochi possono elencare le serate passate a discutere, vagliare, proporre, fare. In pochi possono dire “io ce l’ho messa tutta”.

Tanti, anzi tantissimi, sentiranno la mancanza di quelle serate primaverili nel polverone dell’oratorio. Tanti, anzi tantissimi, rievocheranno quegli schizzi estivi di acqua e sudore e birra. Tanti, anzi tantissimi, cercheranno invano una brace per scaldarsi i piedi o un sorso di vin brulé per ritrovarsi l’anima nel tempo di Natale.

Il primo ciclo delle Contrade ha ormai superato i trent’anni. Il carrozzone ripartì poi da quei giovani che di quell’atmosfera avevano solo vaghi ricordi. Quando avremo finito di distribuire le colpe e sentiremo nuovamente il vuoto respirato allora, ecco che magari sarà il momento per ricominciare.

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