CRANDOLA ANTICIPA S. ANTONIO: GRANDE FESTA NEL PAESE DELL’ALTA VALLE



CRANDOLA – Tradizionale e sentita grande festa a Crandola per Sant’Antonio Abate a cui è dedicata la parrocchiale del paese. Dopo la messa celebrata dal sacerdote residente don Antonio Brunello e animata dalla Cantoria di Margno diretta dal maestro Gianmichele Brena è seguita la benedizione animali e un aperitivo offerto dalla Proloco di Crandola.

Numerose le autorità presenti alla sentita celebrazione, dal sindaco di Crandola Matteo Manzoni a Flavio Polano presidente della Provincia di Lecco. Don Bruno Maggioni il parroco della piccola comunità di Crandola, intervenuto nel pomeriggio, ha animato una ricca tombolata animata caratterizzata dalla sua immancabile mamma Maria.

Antonio abate è uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nato a Coma, nel cuore dell’Egitto, intorno al 250, a vent’anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Già in vita accorrevano da lui, attratti dalla fama di santità, pellegrini e bisognosi di tutto l’Oriente. Anche Costantino e i suoi figli ne cercarono il consiglio. La sua vicenda è raccontata da un discepolo, sant’Atanasio, che contribuì a farne conoscere l’esempio in tutta la Chiesa. Per due volte lasciò il suo romitaggio. La prima per confortare i cristiani di Alessandria perseguitati da Massimino Daia. La seconda, su invito di Atanasio, per esortarli alla fedeltà verso il Conciliio di Nicea. Nell’iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore. (da Santi e beati)

 

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