INTROBIO – Con una messa solenne celebrata dal parroco di Introbio don Marco Mauri e concelebrata dal vicario don Graziano Bertolotti, in una parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate piena di fedeli tra cui molti bambini, si è rinnovata l’antica tradizione contadina della benedizione degli animali di cui il santo è protettore, oggi più domestici di una volta, come cani e gatti ma ancora anche capre, pecore e cavalli.
Durante l’omelia don Mauri ha sottolineato: “Vi invito in questa festa di Sant’Antonio Abate ad essere aiutati dal Santo a trovare nella vostra giornata dei momenti in cui rimanere da soli, senza paura. Di ritagliare delle occasioni di silenzio in cui spegniamo la TV, il cellulare, il computer sostando da soli leggendo il Vangelo per allacciare una relazione con Gesù. Bastano pochi minuti. Non è vero che il tempo non ce lo abbiamo. Non trovarlo è una scusa, una tentazione. Sant’Antonio nel deserto ha vissuto terribili tentazioni. Anche noi abbiamo delle tentazioni che ci allontanano da lui, ma dobbiamo trovare il tempo per pregare. Chiediamo al Signore la capacità di trovare il tempo per restare da soli con Dio durante la nostra giornata a pregarlo“.
Dopo la benedizione al quadro del santo posta sulla navata a destra della chiesa, don Mauri e don Graziano sono usciti sul sagrato con i chierichetti e, dopo la lettura della formula di rito, don Bortolotti ha benedetto tutti gli animali presenti.
Nel pomeriggio giochi in oratorio per grandi e piccoli.