CASARGO – Il quattro marzo è la chiamata alle urne per milioni di elettori che saranno interessati dalle consultazioni nazionali – le politiche – e da noi anche alla contestuale elezione del consiglio regionale.
Tre schede nelle mani dei cittadini sopra i 25 anni, una in meno per i più giovani (che non potranno votare per il senato perché non hanno l’età minima) e nemmeno uno per molti “2000” che saranno maggiorenni solo a consultazioni ultimate.
Un tema molto dibattuto è l’opportunità di prevedere il voto a partire dai 16 anni: una boutade propagandistica per alcuni, un necessario bilanciamento alla luce del drastico calo della natalità per altri. Tra gli estremi la posizione dei “moderati” che chiamerebbero al voto i ragazzi che divengono maggiorenni nell’anno delle consultazioni, quindi anche se non hanno ancora compiuto il fatidico 18°. Del resto – sostengono – c’è il serio rischio di essere esclusi dal voto, che inciderà sul proprio futuro, anche solo per pochi giorni.
A casargo è il caso di Fabio che gli anni li compie il 9 marzo ed è quindi escluso, quasi al fotofinish. Curiosamente il ragazzo è figlio del maresciallo della locale stazione dei carabinieri – che però chiaramente non potrà farci nulla…
R. P.