L’amore che dimostra a noi chi ci perdona, cioè Dio, è ciò che rigenera la persona.
Per questo dobbiamo cominciare a riconoscere la nostra situazione di peccato. Quando perdiamo la consapevolezza di essere peccatori, cosa che, l’uomo e la donna di oggi, stanno effettivamente perdendo, noi incarniamo l’atteggiamento farisaico!
Non si tratta di un sentimento morboso, ma realistico, di colpevolezza.
Giudicare con durezza gli altri senza pensare che anche noi sbagliamo e abbiamo bisogno del perdono di Dio, come la donna peccatrice del Vangelo, significa dimenticare che davanti a Dio siamo tutti debitori insolventi.
Gesù insegna oggi che non ci liberiamo dal peccato con le nostre forze, ma accettando il perdono e l’amore di Dio, come la peccatrice.
Chi non si sente peccatore non può collaborare a costruire un mondo migliore, perché è incapace di cambiare lui stesso personalmente per accettare poi gli altri così come sono.
Gesù si è schierato dalla parte dell’uomo: perché è sempre per il perdono e la riconciliazione.
Questo perdono di Dio per sua disposizione si realizza nel sacramento della penitenza . Stimiamo perciò e frequentiamo con gioia il sacramento del perdono!, che è un grande dono che Gesù ci fa!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 4 febbraio 2018
Penultima domenica dopo l’Epifania
Rito Ambrosiano –
Detto della divina clemenza – “B”
Vg Lc 7, 36 – 50