VIGEVANO (PV) – In tanti anche dalla Valsassina alla cerimonia di beatificazione dell’alpino e partigiano Teresio Olivelli. Nato a Bellagio nel 1916 da madre valsassinese, giovanissimo divenne rettore del collegio Ghislieri di Pavia e quando la guerra chiamò alle armi i suoi studenti si arruolò con loro. Di ritorno passò alla Resistenza nelle valli comasche ma arrestato dai fascisti morì a 29 anni preso a calci dai carcerieri nel campo di concentramento di Hersbruck.
Durante la celebrazione di questa mattina, sabato 3 febbraio, la figura di Teresio Olivelli è stata ricordata come esempio di incarnazione dei valori dell’umanesimo cristiano. “Perseguitato dai nazisti e dai fascisti, si ribellò all’odio e si prodigò nel soccorrere i suoi commilitoni, fra cui numerosi proprio di Cassina – paese che a lui ha dedicato la piazza -, sempre guidato dall’amore per il prossimo, fino al sacrificio della propria vita”.
Nella numerosa delegazione partita all’albaa riconosciamo i gruppi Alpini valsassinesi tra cui il presidente della sezione di Cassina-Moggio Luigi Aldeghi, l’Anpi sezione Valsassina guidato dal presidente Augusto Amanti e dal partigiano Giancarlo Salvi (classe 1925), l’ANPI provinciale di Lecco con Pierfranco Mastalli e Antonello Galli, il presidente dell’associazione Nastro Azzurro Mario Nasatti, don Lucio Galbiati parroco della comunità pastorale Regina dei Monti, i sindaci Guido Agostoni di Pasturo e Roberto Combi di Cassina, il presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano e la deputata Veronica Tentori.
“Partecipare a questo percorso, dalla richiesta di emissione del francobollo emesso il 15 ottobre 2016, fino alla cerimonia di beatificazione di oggi, è stato per me un onore – commenta Veronica Tentori -. La figura di Teresio Olivelli è entrata nel mio cuore attraverso i ricordi e le parole delle tante persone che ho incontrato. Un ragazzo, ribelle per amore, che a soli 29 anni ha combattuto per la libertà e la democrazia è per tutti noi un esempio di eroico altruismo e umanità, sacrificando la propria vita per amore dei fratelli più deboli e bisognosi. Una parte della storia del nostro territorio passa anche da qui”.