VALSASSINA – In attesa di conoscere i nomi dei nuovi/vecchi consiglieri regionali (incredibile per la “efficiente” Lombardia: urne chiuse domenica, martedì mattina ancora dubbi…), si possono leggere alcune interessanti sfumature del voto del 4 marzo. Riflessi valsassinesi importanti politicamente. Sui singoli ma anche in senso più ampio.
Ad esempio la batosta (in tutte e tre le elezioni) del PD anche nei Comuni con sindaci dem ovvero Pasturo e Casargo: il partito di Renzi qui prende rispettivamente il 15 e il 18% – al Senato – ma si potrebbe obiettare che nei paesi contano più le persone e le liste civiche dei simboli politici ufficiali.
Sfumando, allora, andiamo proprio sui personaggi. Candidati veri e propri a livello locale ce n’erano due, entrambi sindaci ed entrambi ora fuori dai giochi. Sia Cesare Galli di Vendrogno (Fratelli d’Italia) sia Antonella Invernizzi da Morterone (che correva per ‘Noi con l’Italia – UDC‘, quarta gamba ciellina del centrodestra) non ce l’hanno fatta. Era scritto, visti i partiti di appartenenza e i posti a loro disposizione in consiglio regionale, ma è utile comunque capire l’esito pratico della partecipazione dei valsassinesi alla competizione elettorale.
Galli ha fatto relativamente bene, risultando primo del ‘quartetto’ di candidati lecchesi di Fd’I con 533 preferenze. Un buon risultato se si pensa che ad esempio il capolista lecchese di Forza Italia – partito ben più ‘grosso’ di quello della Meloni ne ha raccolte appena 264. L’esito per il sindaco della Muggiasca e presidente del BIM dunque non è positivo in assolutoc ma rimane “sostanzioso” in termini di scelte dei votanti nei suoi confronti. E la gran parte delle preferenze Galli le ha prese proprio in Valsassina.
Meno bene la Invernizzi: con 253 schede recanti il suo nome si è piazzata al secondo posto nel listino guidato da FIlippo Boscagli – primo lecchese con 726 ma comunque escluso dalla corsa per il consiglio regionale. Guardiamola così: la sindaca di Morterone viene appunto da un paese con una trentina di aventi diritto al voto, ma è pur sempre assessora in Comunità Montana e lavorando nella scuola è personaggio abbastanza noto.
Meglio di tutti, in Valle, ha fatto però un non valsassinese: Mauro Piazza. Al momento di impaginare questo articolo mancano certezze sulla sua conferma come consigliere, ma l’esponente “di ritorno” di Forza Italia ha attinto dal nostro territorio oltre 600 delle sue 3.335 preferenze: fatti i conti, circa il 20% dei consensi ma in un’area che per popolazione rappresenta meno il 5% del collegio.
Grandissimo il lavoro in questo senso dei “gregari” che gli hanno tirato la volata in zona: Antonio Pasquini e Umberto Locatelli in particolare, accanto a diversi sindaci, gente che si è spesa con successo, al punto che in quattro Comuni nei quali hanno operato, F. I. è riuscita a battere la Lega invertendo la tendenza nazionale, lombarda e lecchese. A Moggio, Casargo, Crandola e Margno infatti c’è stato il clamoroso (e solitario) sorpasso, trainato evidentemente proprio dal candidato forzista e dai suoi fiancheggiatori.
A Premana invece l’impresa non è riuscita malgrado lo sforzo di altri sostenitori di Piazza, il quale ha comunque ottenuto un buon riscontro di preferenze nel paese della lame.