Ma non era possibile che Gesù, la vita, fosse spazzato via dalla morte, dall’odio, o meglio dalla ottusità degli uomini. L’amore è sempre una vita che resta, che non conosce fine. Lo aveva affermato Lui stesso: “Il terzo giorno risorgerò” e “Io sono la Risurrezione e la Vita”.
Se Gesù era veramente risorto, la vita di tutti gli uomini cambiava totalmente aspetto. Si apriva la grande strada della speranza. E la tomba ha dato la risposta: “E’ veramente risorto. Non è più qui. Vi attende in Galilea”.
Alla paura del dopo morte di Gesù ora succede la gioia infinita. Gesù è risorto!
Non può più morire. Sarà con noi fino alla fine del mondo. E noi risorgeremo con Lui.
Quante volte anche noi o per ciò che accade intorno a noi, ci sentiamo come gli Apostoli, pieni di paura, con l’impressione che tutto sia finito o debba finire e che non ci sia più ragione di vivere.
Ma poi, solo che ci lasciamo prendere la mano dalla fede, come gli Apostoli, si affaccia Lui, il Cristo, a dicrci: “Sono qui: veramente risorto. Non abbiate paura. Ho vinto la morte. Facciamo festa. Alleluia!”.
Oggi Pasqua ci vuol dire ancora una volta che le nubi passano mentre il cielo resta!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 1 aprile 2018
Pasqua di Risurrezione
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