CREMENO – Cipolle, peperoni, carne di vitello e riso per cento persone, tutto condito con pomodoro, mostarda, aglio, pepe e spezie varie. Hanno iniziato a spadellare alle otto di mattina i cinque cuochi richiedenti asilo ospitati alla colonia degli Artigianelli e che oggi hanno cucinato per tutti i loro compagni.

Si tratta di Gustamondo, il progetto del centro d’accoglienza in Altopiano che questa mattina ha affidato agli ospiti la cucina della struttura. Dopo aver superato un corso sull’igiene alimentare, gli chef senegalesi hanno pensato un menu tradizionale e stilato la lista degli ingredienti che Vivenda, società di catering che già serve la struttura, ha messo a disposizione. Quindi tra taglieri e fornelli, dopo cinque ore il pranzo è stato servito. C’è voluto invece molto meno per far sparire ogni traccia di cibo da piatti e vassoi.

Quando è stato proposto un pranzo tradizionale cucinato da alcuni di loro qualche migrante ha storto il naso, non tutti infatti conoscevano la cucina africana è c’è stata un po’ di diffidenza. In mensa però si sono accomodati tutti e la yassa è stata finita e apprezzata anche da indiani, bengalesi, e pure dagli operatori italiani.

“Un’occasione come quella di oggi non si limita al momento conviviale della tavolata – spiegano soddisfatti gli assistenti sociali del centro, – ma impone che i ragazzi si impegnino nelle fasi preliminari, come il corso per saper muoversi in cucina e organizzare da soli la preparazione di una grande quantità di cibo”.

L’esperimento odierno può dirsi riuscito e prossimamente la cucina delle Casere replicherà, protagonista una ricetta del Mali. Gli chef africani avranno così modo di fare esperienza in attesa di incontrare gli studenti del Cfpa di Casargo. “Stiamo preparando una bellissima occasione di scambio con l’istituto alberghiero – conferma infatti la direzione del centro – e nel frattempo saremmo lieti di incontrare anche altre realtà della Valle che volessero approfittare dei nostri cuochi”.

C.C.