INTROBIO – Oltre a laboratori convertiti in aule didattiche per sopperire alla mancanza di spazi, a Lim non funzionanti per mesi, per i ragazzi delle scuole medie del Centro Valle si è aggiunta in questi giorni la beffa dell’Invalsi “in trasferta”.
Una delle novità previste dalla cosiddetta “Buona Scuola” per l’anno scolastico 2017-2018, infatti, è che le prove si svolgano in modalità telematica, cioè completamente online. Peccato che non tutti gli istituti siano dotati di un laboratorio informatico, così i circa settanta studenti della terza media di Introbio sono stati costretti a spostarsi nel plesso scolastico di Cremeno, dotato di un’aula informatica, in completa autonomia.
Questo significa che per due giorni i genitori degli alunni hanno dovuto organizzare lo spostamento dei ragazzi: chi ne aveva la possibilità ha messo a disposizione la propria automobile per accompagnare i propri e altrui figli a scuola, assumendosene quindi la piena responsabilità durante il tragitto.
“I genitori dovevano accompagnare i ragazzi e a un quarto alle 8 essere a Cremeno, – racconta un genitore – e rendersi disponibili praticamente tutta la mattina perché non si sapeva esattamente l’orario di uscita. Fra l’altro dovevano finire alla una, quindi in tempi scolastici, invece hanno finito verso le 12.15, 12.30, per la prova di matematica e italiano, mentre per la prova d’inglese, ci siamo presentati a un quarto alle 8 e a un quarto alle 10 siamo dovuti andare a riprenderli per riportarli a scuola. Tutto questo – continua il genitore – sotto la nostra supervisione, genitori come me che si sono assunti la responsabilità di altri ragazzi: non è una cosa coerente, assurdo nel 2018. Oltretutto parliamo dell’Altopiano, Cremeno…dove dispongono di un pulmino scolastico che accompagna anche i ragazzi delle medie, quindi i Comuni, se non facessero come al solito campanilismo, si sarebbero potuti organizzare per fare questa cosa. Ormai è diventata una situazione improponibile”.
Chiara Stefanoni