LECCO – Il fallimento della Impresa Edile F.lli Agostoni di Agostoni Fausto e C. Sas e del socio Fausto Agostoni con sede legale in Pasturo è stato dichiarato il 14 novembre 2017 (giudice delegato Dario Colasanti, curatore Mario Motta).
Più recente la formazione dello stato passivo rispetto ai creditori, con un totale richiesto di oltre sei milioni e 300mila euro, di cui circa 5 milioni e 900mila ammessi (4.821.855,86 di crediti “privilegiati” e 1.104.478,51 “chirografari”, a fronte di 181.551,84 euro esclusi dal computo.
Come anticipato da VN lo scorso anno, una conclusione amara della vicenda di un’impresa come la Agostoni – che ha sempre rappresentato un marchio di qualità nell’edilizia (non solo a livello valsassinese). Una triste conferma della situazione difficilissima del settore, nel quale come si vede anche ditte gloriose e stimate come appunto la Agostoni, incappano in rovesci del genere. Poi naturalmente c’è modo e modo di affrontare un fallimento e nello specifico l’anziano imprenditore di Pasturo ha fronteggiato la situazione senza nascondersi ma anzi mettendo avanti a tutto la propria faccia. C’è infatti chi “trucca le carte” e di fallimenti di comodo è piena la storia recente del nostro paese. Qui invece c’è un capitano d’azienda che ha voluto cercare di salvare almeno l’onore e l’etica imprenditoriale .
Una massa del passivo riguarda tasse e contributi, molto spetta ai dipendenti (per legge, creditori “più che pribilegiati”). E poi ipoteche, piccoli e grandi conti con banche, aziende, professionisti vari. Se non vi saranno ulteriori opposizioni nei termini dei 30 giorni previsti – dalla formazione dello stato passivo dello scorso 11 aprile – verso metà maggio inizieranno le procedure di pagamento della parte di debiti che sarà possibile saldare. E i 18 dipendenti rimasti fino all’ultimo dovrebbero poter attingere almeno una parte delle loro spettanze dall’apposito Fondo di garanzia dell’INPS.