ROMA – I vigili del fuoco e il collegio guide alpine hanno ufficializzato l’accordo quadro per la collaborazione degli ordini professionali con il Corpo dello Stato per gli interventi di protezione civile e pubblica sicurezza. L’accordo, che sarà definito nel concreto nelle prossime settimane, prevede la condivisione e lo sviluppo di tecniche, di competenze e di procedure al fine di agevolare l’operato congiunto dei vigili del fuoco con le guide alpine nelle situazioni d’emergenza e calamità, in ambito nazionale ed internazionale.
La collaborazione è stata ufficializzata con l’incontro al Palazzo del Viminale tra il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco Gioacchino Giomi e il presidente delle guide alpine italiane Cesare Cesa Bianchi. Erano presenti anche il dirigenteEmanuele Pianese,Maria Elena Cilli funzionario direttivo dei pompieri e la guida Marco Vallesi referente coordinatore dell’accordo.
“Sono molto contento di questa collaborazione – ha commentato Gioacchino Giomi -, penso ci possa essere una buona condivisione di esperienze per compiere, nelle situazioni di emergenza e calamità, interventi integrati più mirati ed in sicurezza per chi opera e per i cittadini. Lavorare incessantemente su sviluppo ed innovazione delle tecniche per le operazioni su terreno impervio ci serve e ci servirà. Abbiamo istituito da qualche decennio il Nucleo Saf (speleo-alpino-fluviale) e abbiamo puntato molto su questa specializzazione, che continueremo a implementare. La collaborazione sarà importante anche a livello di elaborazione di piani di protezione civile, per esempio in territori impervi o vulcanici, come sul Vesuvio e sull’Etna”.
“La prima cosa che insegna la montagna è che non la si conosce mai abbastanza – ha detto il presidente delle Guide Cesare Cesa Bianchi -, quindi una collaborazione fra professionisti che metta in condivisione conoscenze e competenze può dare importanti frutti. Le guide alpine possono aiutare nell’accesso alle zone impervie, per conoscenza delle tecniche, dei luoghi e dei pericoli esistenti su territorio montano. La valutazione e la gestione del rischio, ridotto entro limiti accettabili, è la competenza che possono portare le guide alpine italiane al corpo nazionale dei vigili del fuoco”.
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