Anche se oggi vediamo alcuni segnali di ripresa, in Italia la crisi ha lasciato il segno, soprattutto sul mercato del lavoro. Viceversa, oggi all’estero è possibile incontrare numerose opportunità professionali. In diversi paesi europei ed extra-europei il mercato del lavoro gode infatti di ottima salute: al punto che spesso le aziende non riescono nemmeno a coprire tutte le loro richieste. È anche possibile fare degli esempi concreti in merito a questa situazione: basti pensare agli infermieri, figure professionali particolarmente ricercate nel Regno Unito e piuttosto impantanate in Italia. Anche gli insegnanti sono spesso destinati a trovare la propria strada all’estero: c’è chi va in Spagna e chi invece si trasferisce in paesi come la Francia o la Germania. Si va in queste mete soprattutto per insegnare l’italiano agli stranieri. Infine, vale la pena citare un settore molto florido come quello ingegneristico: il 50% degli ingegneri sceglie l’estero, non tanto per la mancanza di lavoro in Italia, quanto per le remunerazioni e le possibilità di rapida carriera superiori.
I primi pensieri quando si sceglie di trasferirsi
Il trasferimento all’estero richiede ovviamente una solida preparazione degli step preliminari. Innanzitutto è sempre il caso di studiare la lingua target, così da agevolare sia l’aspetto professionale, sia quello sociale. Il primo impatto all’estero va infatti curato soprattutto da un punto di vista linguistico, per potersi abituare e integrare velocemente. Poi emerge la necessità di mettersi alla ricerca di una nuova abitazione: è meglio cominciare ad informarsi sin da subito sugli annunci, prima ancora di partire. Un’ovvia conseguenza del trasferimento è il trasloco: un altro pensiero che va ad aggiungersi alla lista delle urgenze. Per semplificare questo momento stressante, ci si può rivolgere ad un’azienda di traslochi come Blissmoving: gli esperti sapranno come procedere, e non ci si dovrà preoccupare di nulla. Infine, per chi parte senza ancora aver trovato un lavoro, è consigliabile mettere da parte un budget adeguato: così da poter alloggiare in una pensione in attesa del “primo stipendio”.
Come integrarsi al meglio in una cultura straniera?
Come abbiamo detto la lingua va imparata prima, ma va anche esercitata in loco: chiudersi in casa, dunque, non è la strategia migliore per cominciare a farlo. È meglio uscire di casa per conoscere la nuova città, cercando la compagnia di persone del posto: infatti la conoscenza degli italiani, almeno in prima battuta, rallenterebbe questa fase. Scoprire la città ed entrare in contatto con gli abitanti servirà anche per prendere confidenza con le loro tradizioni e la loro cultura: alle volte sono molto diverse da quelle italiane, dunque vale davvero la pena conoscerle.
Un altro consiglio molto utile è il seguente: avere pazienza, e mettere in conto un normale periodo iniziale di nostalgia e di tristezza. Abituarsi alla nuova realtà non è facile per nessuno. Un passo importante è capire sin da subito se quella città fa al caso nostro: per questo prima di scegliere la meta del trasferimento, è il caso di concedersi un breve soggiorno per tastare personalmente il polso della situazione.