VALSASSINA – La Società Italiana di Malacologia ha recentemente dato alle stampe una corposa pubblicazione scientifica riguardante uno studio sulla fauna malacologica terrestre e acquatica della Valsassina.

Autori di questo lavoro il valsassinese acquisito Gianpietro Goggi e il milanese villeggiante Angelo Baraggia.

Nel corso di anni di ricerche sono state censite ben 103 specie delle quali 84 di terra e 19 acquatiche. Di queste ultime, sei sono bivalvi (piccoli molluschi simili alle vongole). I ricercatori hanno inoltre scoperto 34 specie nuove per il nostro territorio.

L’aspetto che merita ancora una volta di essere sottolineato è che la nostra valle, in tutti i settori delle scienze naturali, presenta una grande biodiversità, dovuta in particolare dalle condizioni ambientali assai differenziate ma, al tempo stesso, sufficientemente incontaminate.

Anche se non particolarmente gradite all’opinione pubblica, ci sono 12 specie di limacce (lumagoc), molluschi molto viscidi e dai colori forti, caratterizzati dall’assenza del guscio.

Una novità inattesa è la quantità delle specie di acqua dolce rinvenute in varie pozze e abbeveratoi presenti in alta quota (Betulle, Biandino, Bobbio, Artavaggio) ma, soprattutto, nella località Fregera tra le frazioni di Cortabbio e di Prato San Pietro.

Questo macroambiente umido, a ridosso del versante est del gruppo delle Grigne, è caratterizzato da un ridotto fotoperiodismo, da una ricca rete di piccoli ruscelli e laghetti poco profondi. Le acque sono pulite, poco correnti, in alcuni casi ristagnanti.

Non ultimo, da oltre mezzo secolo, insiste una pescicoltura sportiva con diverse vasche adibite al ripopolamento. Solo in questo ecosistema sono state censite 13 specie con 5 bivalvi.

RedNat

Le bellissime foto nel collage sopra sono state realizzate da Gerry Calvanese