LECCO – “Mi sembra che questa operazione di Trento e di Bolzano suoni molto come una manovra elettorale e propagandistica. E a maggior ragione deve essere fermata”. Lo dice al Corriere della Sera l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, che aggiunge: “Bene ha fatto il ministro Costa ad annunciare l’impugnazione delle leggi approvate dalle Province autonome e sanzioni penali più severe, fino al carcere, per i bracconieri“.
“Evidentemente – prosegue la leader animalista – l’imminenza delle elezioni spinge le amministrazioni locali della Regione a giocarsi il tutto per tutto in una partita palesemente anticostituzionale, cercando lo scontro con il governo. La fauna selvatica, a maggior ragione le specie protette di grandi carnivori, è patrimonio indisponibile dello Stato, patrimonio di tutti noi. La recente condanna dell’ex presidente Durnwalder da parte della Corte dei conti d’appello, per circa cento decreti di autorizzazione al prelievo fuori periodo di specie quali volpe, merlo, cornacchia e ghiandaia e di autorizzazione all’abbattimento per cormorano, tasso, marmotta, faina e stambecco, dovrebbe aver chiarito a tutti che il territorio alpino non è una colossale riserva di caccia”.
“Quanto alla stretta sui bracconieri – conclude l’on. Brambilla – la chiediamo da sempre, è in una delle mie proposte di legge e spero che si realizzi presto. L’abbattimento di animali selvatici fuori dalle regole non può essere punito con una bacchettata sulle dita”.