LONDRA – Dalla Valsassina al Regno Unito: un nuovo appuntamento di questa rubrica, una sorta di diario-racconto, un manualetto, sulle esperienze oltre le colonne d’Ercole del Pioverna. Oggi e nelle settimane a venire ci terrà compagnia Davide, 28enne di Pasturo, collaboratore di VN partito a giugno con la moglie in direzione Londra. Biglietto di sola andata, con l’intenzione di provare a farsi una vita in Inghilterra – da dove continua a scrivere per il nostro giornale.
Tanti sono i compatrioti/lettori lontani dalle nostre Valli. Ecco allora l’idea di questa rubrica aperta ai contributi di tutti coloro i quali ovunque si trovino portino nel cuore i nostri paesi: per raccontare le vostre esperienze a chi è rimasto, condividere con la community di Valsassinanews l’estate trascorsa “altrove”, dare suggerimenti su luoghi meravigliosi da visitare a tutti i costi o, perché no, mettere in guardia da ambienti impossibili da frequentare e da cui è meglio stare alla larga.
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La vita di tutti giorni qui a Londra è diversa anche nelle piccole cose: una su tutte, la vita in casa. Una delle cose più importanti da tenere in considerazione se ci si vuole trasferire, ma anche solo viaggiare, all’estero sono le prese di corrente. Sì, perché in Italia siamo abituati alle prese standard con 3 fori: una tipologia non presente al di fuori della penisola. Viaggiando per l’Europa sarà infatti più comune trovare le prese standard a 2 fori, oppure quelle tedesche utilizzate per tanti elettrodomestici, le cosiddette “Schuko”.
Qui in Inghilterra le prese sono di tutt’altro tipo: 3 fori come da noi, ma rettangolari e posti ai vertici di un triangolo. Fortunatamente il voltaggio è lo stesso (220-240V): ma gli adattatori sono assolutamente una priorità. Sempre parlando di corrente, pressoché ovunque le prese sono dotate di un interruttore, da spegnere in caso di inutilizzo e da accendere ovviamente in caso di necessità.
Riguardo al bagno, oltre alla classica assenza del bidet, possono presentarsi altre differenze, come ad esempio i rubinetti. Nelle case un po’ meno moderne infatti, potreste trovare il lavandino con due rubinetti separati: uno con acqua calda e uno con quella fredda. Non il massimo della comodità, ma ci si fa l’abitudine.
Un altro aspetto interessante è la posta. Le porte delle case sono dotate della classica buca delle lettere, dove il postino infila la corrispondenza. Perciò niente cassette postali: tutto ciò che arriva finirà dritto sul pavimento dell’ingresso. Un pavimento che probabilmente sarà in moquette. Questo tipo di materiale sembra infatti prediletto dai londinesi, che perciò hanno anche l’abitudine di togliersi le scarpe appena entrati nell’abitazione.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, la raccolta differenziata varia un po’ da dove ti trovi: in alcune zone non viene differenziato l’umido, mentre in altre viene diviso più o meno come succede in Italia – o per lo meno in Valsassina. Un grande aiuto in questo caso lo danno i prodotti stessi: sulla confezione è indicato il tipo di rifiuto, e il relativo tipo di raccolta.
Davide Invernizzi
per Valsassinanews
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