OLIMPIADI INVERNALI (FORSE) IN ITALIA: LOMBARDIA OK CON TRENTINO E PIEMONTE, MA “MANCA” LECCO CON LE SUE MONTAGNE. O NO?



MILANO – Il progetto c’è e anche se il sindaco di Milano non pare propriamente entusiasta “marcia” la candidatura unitaria di Piemonte-Lombardia-Trentino per l’assegnazione delle Olimpiadi Invernali del 2026. Tanto che già circolano le indiscrezioni sulle tante e diverse possibili sedi di gara – proposte nelle quali purtroppo non figurano le montagne lecchesi – salvo sorprese dal fondo. Ci si dovrà dunque accontentare, se tutto andrà bene, di un salto nella vicina Valtellina.

Le tre “Medal Plaza” sarebbero in Piazza Castello a Torino, Piazza Duomo a Milano e a Cortina, tre i villaggi olimpici a Milano, Cortina e Sondalo – ai quali si aggiungerebbero “Athletes’ Hotel” per 1.800 atleti tra Torino, Sestriere, Livigno e la Val di Fiemme e due Broadcasting Center e quattro Mountain Media Center (le infrastrutture di supporto di una candidatura allargata se pure di dimensioni minori si moltiplicano in numero).

Per le gare di sci alpino le sedi proposte sono Cortina e Sestriere mentre lo sci di fondo è previsto a Santa Cristina o un altro luogo da definirsi con la Regione Lombardia. E qui si potrebbe accendere qualche “speranza locale”. Ma non tutto lo sci nordico gravita intorno all’unico polo: Salto e Combinata si muoveranno infatti tra Predazzo e Tesero in Val di Fiemme (Trentino) e la sede di gara prevista per il Biathlon è la Val di Dentro. Chiudono le discipline della neve il Freestyle e Snowboard, rispettivamente a Livigno e Bormio in impianti temporanei.

Per discipline del budello è previsto il restauro della pista Eugenio Monti di Cortina mentre l’unico impianto di nuova costruzione, il Pala Italia Rogoredo–Milano, ospiterà con la sua capienza di 15.000 spettatori il Pattinaggio di Figura e Short Track. Come nel 2006 sarebbe l’Oval di Torino a ospitare il pattinaggio di velocità su pista lunga, mentre il campo principale dell’Hockey sarebbe un altro impianto del 2006, l’allora Pala Isozaki ora Pala Alpitour di Torino con seconda sede il Pala Sharp di Milano. Per il Curling si pensa al Palalido Meneghino. Infine a San Siro ci sarà la cerimonia inaugurale, mai uno stadio così grande è stato impiegato per i Giochi invernali.

Il dossier adesso va concordato, passo passo, con il Comitato olimpico internazionale e con le Federazioni internazionali. È Losanna che detta i tempi e interviene su certe scelte. E questo è un fatto positivo, potrebbe infatti evitare (eventuali) contrasti fra le tre città italiane.

 

Credit foto in copertina: www.adriaeco.eu

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