INTROBIO – Si sono ritrovati in tanti nella parrocchiale di Introbio alle lodi mattutine alle 5:30 per poi intraprendere il percorso di 8 km fino fino al Santuario della Madonna della Neve in Val Biandino e mantenere fede al voto del 1836 nella festa divenuta la più cara agli introbiesi. Fu quello l’anno in cui il colera fece la sua apparizione in Valsassina, mietendo vittime e seminando terrore in tutti i paesi. Il contagio si manifestò in Valle verso la metà di luglio e cessò alla fine di settembre, risparmiando proprio gli introbiesi.
La processione ha fatto sei soste: alla località “ca’ del Dolfo”, a “Felecc” e preghiera, ristoro in località “acqua S.Carlo”, scala-baita degli Alpini e Bocca di Biandino. Preghiere di suffragio per i defunti alle Baite di Biandino, con arrivo al Santuario. Preghiera di ringraziamento e canto ex voto a seguire la messa presieduta dal prevosto don Marco Mauri, don Matteo e seguita dal seminarista Marco Ruffinoni.
Alle 17:30 ritrovo a “ca’ del Dolfo”e processione di rientro fino ad Introbio e benedizione ducaristica in chiesa.
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