Sono molteplici i timori che ci invadono e ci attanagliano: uno di essi è la paura religiosa! Al giorno di oggi abbondano i cristiani vergognosi e paurosi. Davanti ad un ambiate sociale poco favorevole alla fede cristiana, una delle tentazioni più frequenti del cristiano è la paura che si maschera di cauto silenzio. E non mancano quelli che arrivano a dissimulare la loro fede nelle relazioni con gli amici e nella vita di lavoro, di scuola e nella vita civile.
La solidità del credente è messa alla prova, la sua paura diventa evidente davanti ai criteri in voga sull’amore e la famiglia, il sesso e la coppia, il matrimonio e il divorzio, la vita e l’aborto, l’educazione e la libertà, il denaro e l’onestà professionale, la fede e l’impegno civile e politico, la giustizia e i diritti umani, l’etica religiosa e l’amoralità che accusa come arcaici i principi della morale cristiana.
Il cristiano deve avere il coraggio di dissentire e di professare i suoi principi quando è opportuno, senza arroganza aggressiva, ma con umile fermezza. E questo a costo di perdere amicizie, popolarità, potere e benefici economici. Vergognarsi della propria fede, aver paura di mostrarsi diverso, intimorirsi davanti al ridicolo, equivale a cedere al vecchio rispetto umano.
Gesù ci ha avvisato: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me”.
Quello di oggi è senza dubbio un Vangelo scomodo, perché ci ricorda una delle sue pagine meno agevoli. A causa della sua durezza, si è tentati di tralasciarlo. Eppure solo dando la nostra vita a Gesù, che è la Vita con la maiuscola, assicuriamo il nostro stesso destino; ma se vogliamo tenere la vita per noi, finiremo per rovinarci, perdendo la Vita!
Don Graziano
vicario parrocchiale
Domenica 26 agosto 2018
Rito Ambrosiano “B”
Vangelo Mt 10, 28 -42