PREMANA – Entro il 2021 Premana avrà la sua piazzola per l’atterraggio di elicotteri. L’area scelta è quella di Piazzo e i costi si aggirano sui 165mila euro. Sulla carta il progetto è pronto, resta l’incognita terreni sperando che non si renda necessario procedere agli espropri.
Conclusa la conferenza Areu, e dopo l’appello della locale Croce Rossa alla ricerca di nuovi volontari “pensionati o giovani, perché siamo un centinaio e quindi troppo pochi, e perché l’elicottero non vola con la nebbia e col maltempo mentre noi in un attimo raggiungiamo ogni angolo di Premana”, la seconda parte della serata informativa di giovedì 25 ottobre è stata dedicata agli importanti sviluppi sul tema “eliporto”, di cui si parla da vent’anni ma solo ora si intravede qualcosa di tangibile.
È infatti avviata la macchina per veder sorgere entro tre anni l’attesa piazzola. Del diametro di 20 metri, aperta per atterraggio e decollo sia da est che da ovest, prevede lo sbancamento dell’area di Piazzo, a est del paese, e sarà adibita per velivoli di soccorso ma anche per elicotteri civili, pensati soprattutto per il trasporto di materiali per gli alpeggi.
La piazzola sarà collegata con via Martiri di Cefalonia da una nuova strada di circa 64 metri con pendenza fino al 14%, la larghezza di 4 metri farà sì che il transito dovrà essere a senso unico alternato.
Come ha spiegato l’ingegnere Invernizzi, l’area di Piazzo è stata scelta in quanto miglior compromesso tra tutte le proposte valutate negli anni (cimitero, Bisaga, Giabbio, vecchia discarica, scuole medie). L’ultima area individuata, quella tra le scuole ed il campo sportivo, avrebbe richiesto una torre per l’atterraggio e costi ben più alti, tuttavia nel piano urbanistico del paese è proprio questo lo spazio dedicato a tale scopo, di conseguenza – ha precisato l’architetto Negrini – è necessario intervenire con una variante che inoltre tolga da Piazzo i vincoli paesistici.
Se come sperato entro la primavera prossima la variante sarà compiuta, allora si potrà procedere con l’acquisizione dei terreni e infine con il cantiere, per il quale si calcolano cinque-sei mesi di lavoro.
A buon punto dunque l’aspetto progettuale, ciò su cui ora dovrà nel prossimo futuro concentrarsi l’amministrazione è la disponibilità dei terreni. Trattandosi di un’opera di pubblica utilità il sindaco Codega ha ovviamente auspicato la collaborazione dei proprietari dei lotti, dicendosi comunque disposta a valutare contropartite ma non escludendo il ricorso a espropri. Ancora presto per fissare una data per il taglio del nastro, la prima cittadina stima l’inaugurazione nel 2021.
Cesare Canepari