Certo, al primo impatto, qualcuno potrebbe pensare che mi sia ammattito o che abbia scoperto l’acqua calda. E invece no! Da osservatore passivo, traggo le mie considerazioni e aspetto…
Aspetto di capire perché si sono avuti dissesti importanti solo nel tratto di torrente a monte del ponte e poco sotto, dove qualche amministrazione comunale ben pensante ha fatto prelevare massi dal torrente per realizzare muri di strade agro-silvo-pastorali e scogliere.
Aspetto di capire perché il letto del torrente che, prima dei lavori del 2012, era largo una trentina di metri, sia stato ridotto ad una quindicina o anche meno.
Aspetto di capire perché si stiano spendendo centinaia di migliaia di soldi pubblici per fare e rifare scogliere che non servivano prima dei dissesti dovuti al prelievo dei massi e al restringimento dell’alveo del torrente.
Aspetto di capire a cosa siano serviti quei lavori e quelle scogliere che hanno creato di fatto una strada, dove prima c’era poco più di un sentiero.
Aspetto di capire se, come al solito, si darà la colpa di tutto ciò alla natura, ad eventi metereologici troppo estremi e non controllabili. Anche se, nel corso degli anni, il torrente Varrone, si è più volte visto con portate d’acqua ben maggiori.
Aspetto di capire perché quel benedetto torrente voglia scorrere nel suo alveo originale, largo ed accogliente, invece che in una strettoia artificiale nel quale l’hanno costretto.
Purtroppo in questi giorni la natura non si è fatta aspettare, si è ripresa ciò che le è stato tolto da parte di persone irresponsabili.
Aspetto adesso, temo invano, che chi ha dato il via a tutto questo con arroganza, avidità e malafede si renda conto di quanti danni ha arrecato al territorio ed alla gente di Premana.
Un osservatore pensante
.
Le lettere pubblicate su questo giornale sono opera di singoli i quali si assumono la responsabilità delle opinioni espresse – non necessariamente condivise da Valsassinanews.