VALSASSINA – Abbondano in redazione le segnalazioni – circostanziate, puntuali e dettagliate – che pongono l’accento sull’operato della Polizia Locale in una zona della Valsassina e in particolare in due paesi.

Non troverete nomi in questo articolo né parole di burro, quindi se non volete la polemica uscire prego. Non si punta al sensazionalismo e non si vuole dare adito a chiacchiere, ma tacere è comunque sbagliato e non dare voce al territorio è chiamarsene fuori e lasciar fare ad altri.

Lo sanno bene molti abitanti dei due paesi “alti” che da mesi si sono trovati alle prese con controlli serrati da parte dei vigili. Nulla di male sulla carta anche perché, in effetti, la deregulation protratta ha talvolta portato ad atteggiamenti scorretti e anche pericolosi: soste vietate, guida senza cintura… Solo che…
Solo che i vigili vengono accusati di essersi fatti prendere la mano e in molti arrivano a interrogarsi se il senso profondo in realtà non sia la sicurezza ma monetizzare.

L’applicazione del Codice della Strada sembra essere estremamente puntigliosa e a tratti zelante con alcune contravvenzioni consegnate ai trasgressori anche fuori dai confini del Comune, dove i vigili non hanno quindi capacità.

Colpiscono poi le sanzioni per mancata precedenza ai pedoni nel centro dei paesi; il provvedimento, ancorche inappuntabile codice alla mano, appare irragionevole anche perché nei paesi sono proprio i pedoni a far passare le macchine prima di attraversare.

Ma ad avere dell’incredibile sono le multe per eccesso di velocità date… a occhio. La regola del “secondo me lei correva un po’ troppo”, così a stima e senza strumenti, pare essere la più indigesta e quella di fronte a cui si è più inermi.

È sempre possibile fare ricorso, per ogni contravvenzione, ma perché arrivare a tanto? Perché costringere a sacrificare tempo e spazio mentale?

Attenti a voi che guidate in Valle! Qui c’è gente che scrive!

RedCro