ROMA – Su queste pagine raccontammo la preoccupazione di un valsassinese che girò mille euro al figlio con un assegno sul quale mancava la dicitura Non trasferibile. Un errore che gli sarebbe costato una multa fino a 50mila euro. In quella situazione si sono trovati parecchi cittadini in tutta Italia e dalla primavera le associazioni dei consumatori e il parlamento si sono mossi per trovare una soluzione. Ora, dal senatore leghista Paolo Arrigoni, ecco arrivare una buna notizia.
“Grazie ad un emendamento della Lega al Decreto Fiscale, approvato mercoledì pomeriggio nell’aula del Senato, diverse centinaia di cittadini che si erano visti ingiustamente accusare di attività di riciclaggio per aver rilasciato assegni superiori a 1.000 euro senza il nome del beneficiario o la clausola di non trasferibilità potranno finalmente ritrovare la serenità perduta. L’emendamento prevede infatti che per le violazioni relative ad importi inferiori a 30.000 euro l’entità della sanzione minima si riduca al 10% dell’importo trasferito”.
A comunicarlo è il senatore della Lega Paolo Arrigoni, questore a Palazzo Madama, che già ad aprile di quest’anno con un’interrogazione all’allora ministro Padoan aveva richiamato l’attenzione sulle gravi storture contenute in una norma del decreto antiriciclaggio del 2017 emanato dal Governo Gentiloni, che dando attuazione alla direttiva UE 2015/849 aveva generato insostenibili sanzioni a danno dei cittadini, ignari delle nuove norme a causa dell’assenza di informazione.
“Per un pagamento di poco superiore ai 1.000 euro alcuni cittadini si sono visti irrogare sanzioni da 3.000 a 50.000 euro, oppure costretti a optare per un’oblazione minima di 6.000 – segnalava Arrigoni -. Ora grazie alla Lega, che ha portato il problema in Parlamento e si era impegnata a risolverlo, le sanzioni saranno ridotte anche in caso di procedimenti amministrativi in corso”.
“La ratio della direttiva è quella di contrastare la circolazione illecita del denaro per fini di finanziamento delle attività terroristiche o per riciclaggio delle attività criminali, non certo quella di vessare i piccoli risparmiatori inconsapevoli. La disposizione diventerà legge dopo l’approvazione del Decreto Fiscale da parte della Camera dei Deputati che dovrà pronunciarsi entro il prossimo 22 dicembre. Un’altra promessa mantenuta da parte della Lega e del Governo del buonsenso!” – conclude il senatore.
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