MILANO – Come anticipato questa mattina da VN, l’ormai annosa questione legata al Fondo di Solidarietà Comunale approda in Consiglio Regionale. È infatti stata approvata all’unanimità in aula, martedì 4 dicembre, la mozione proposta dal consigliere regionale Mauro Piazza in merito alla rimodulazione del fondo di solidarietà comunale.
Il Fondo di Solidarietà Comunale è lo strumento, introdotto dal Governo nel 2013, attraverso il quale viene prelevata una determinata somma dal corrisposto dell’IMU sull’aliquota base. Le somme prelevate vengono poi ridistribuite con criteri e modalità che vengono, di anno in anno, stabilite dal Ministero competente.
“Criteri che penalizzano in particolare i Comuni virtuosi, che notoriamente sono nel Nord Italia, dove si sono numerose imprese.” – spiega il forzista – “Non è tollerabile che i proprietari di immobili, terreni e capannoni industriali vadano a pagare una finta imposta comunale che, in realtà, vede parte del suo gettito destinata a Roma. Sul territorio torna ben poco, spesso il saldo è negativo”.
Il problema, dunque, sta nella modalità di gestione del Fondo di Solidarietà Comunale (FSC) e quindi nella ripartizione delle risorse: ci sono diversi Comuni con un saldo negativo, ovvero si verificano dei casi in cui i proprietari di immobili soggetti al pagamento di IMU (su tutti i capannoni industriali) pagano più di quanto riceve il proprio comune dal governo centrale.
“La situazione più critica si registra in alcuni comuni della nostra provincia, ne sono un esempio Moggio e Cremeno, dove i parametri che stabiliscono la contribuzione al fondo sono totalmente al di fuori di ogni logica: non possiamo paragonare i Comuni delle nostre montagne alle maggiori località turistiche d’Italia” spiega Umberto Locatelli responsabile di Forza Italia in Valsassina.
Di qui, quindi, l’impegno di Regione Lombardia ad attivarsi presso il Governo per rivedere i criteri, perché è intollerabile avere dei comuni con un saldo negativo.
“L’ideale sarebbe e totalmente il gettito IMU, applicando alla lettera il federalismo fiscale e nell’ottica dell’autonomia regionale” – conclude Piazza. “Nel frattempo lavoriamo per rimodulare i criteri, e mantenere più risorse sul nostro territorio”.