Quali sono le località sciistiche più convenienti d’Italia in alta e in bassa stagione? Che differenze ci sono tra i periodi più gettonati dell’anno e quelli meno richiesti dagli amanti della neve? A questa domande ha provato a rispondere una recente indagine del sito Holidu, motore di ricerca e comparatore di prezzi on line con base in Germania, che è tra i leader mondiali del settore case vacanza.
Il sito – nato nel 2014 a Monaco di Baviera e oggi utilizzato da milioni di persone – ha incrociato i dati dei propri utenti (elaborandoli ovviamente in forma anonima) per individuare quali sono i comprensori più convenienti del Paese, scegliendo come parametri di riferimento il costo di una casa vacanza (una notte, una persona) e quello dello skypass giornaliero.
L’indagine è stata effettuata nel mese di novembre 2018 e dai dati emerge che, per i due parametri appena citati, si spendono mediamente meno di 100 euro a testa. Ma le differenze non sono poche, a seconda della località (le più economiche sembrano essere quelle trentine) e del periodo scelto.
Vediamo di capirci qualcosa in più, con una precisazione doverosa: per esigenze di chiarezza e semplicità espositiva abbiamo arrotondato i prezzi alla decina più prossima.
LE LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ ECONOMICHE (MENO DI 80 EURO)
A trionfare, nella graduatoria dei comprensori più economici d’Italia per gli sciatori, sono Pinzolo (Alta Val Rendena, Trento) e la Val di Fiemme, collocata nel Trentino orientale. In questi due luoghi, infatti, pernottamento e accesso alle piste costa mediamente meno di 80 euro per persona.
Con un elemento curioso che vale per entrambi: prenotare fuori stagione, a differenza di quasi tutte le altre mete del Paese, costa qualche euro in più che in alta.
LE LOCALITÀ SCIISTICHE CHE COSTANO ATTORNO AI 90 EURO
La terza piazza della classifica di Holidu va al Via Lattea, comprensorio sciistico composto da sette località piemontesi (tra Alta Val Susa e Val Chisone) e dalla località francese di Monginevro. Qui in bassa stagione si paga una cifra inferiore a tutta la concorrenza, ma nei periodi di maggior richiesta i prezzi crescono in maniera significativa, superando abbondantemente gli 80 euro a persona. Poche variazioni tra una stagione e l’altra, invece, si registrano nel bacino Monterosa Ski (tra Val d’Aosta e Piemonte), dove si pagano mediamente 90 euro a testa. Discorso simile per il Passo del Tonale (Val Camonica, provincia di Brescia) e per la zona di Folgaria (comune trentino con poco più di 3mila abitanti): in alta i prezzi medi sono sopra quota 90 euro, ma in compenso fuori stagione ce la si può cavare con un cifra poco superiore a quella di Via Lattea.
LE LOCALITÀ SCIISTICHE CHE COSTANO ATTORNO AI 100 EURO
Sono quattro i comprensori in cui – secondo l’indagine del sito tedesco – una notte e l’accesso alle piste costano all’incirca 100 euro nei periodi di punta. Si tratta di Bormio, Val di Fassa (Trentino), Breuil-Cervinia (località alpina della Valle d’Aosta) e Courmayeur, località ai piedi del Monte Bianco. In questa fascia di prezzo l’area più economica è quella del piccolo comune valtellinese (Bormio è in provincia di Sondrio), dove in bassa stagione ce la si può cavare anche con meno di 70 euro, ma in alta ne servono mediamente 30 in più. A Livigno (località al confine con la Svizzera ribattezzata per la sua bellezza “piccolo Tibet italiano”), invece, si parte dai 100 euro della bassa per arrivare oltre i 110 in alta.
LE LOCALITÀ SCIISTICHE CHE COSTANO ATTORNO AI 120 EURO
Salendo coi prezzi, nell’elenco, troviamo Plan de Corones (Val Pusteria, Alto Adige), con una forbice media tra i 110 e i 120 euro per persona. Mentre a Madonna di Campiglio (in provincia di Trento) si supera agilmente il tetto dei 120 euro nei periodi più richiesti dell’anno, ma si sta sotto i cento negli altri. L’Alta Badia (Dolomiti, Alto Adige) costa ancora di più e quota 120 sembra essere il prezzo di partenza in tutti e dodici i mesi.
LE LOCALITÀ SCIISTICHE PIÙ COSTOSE (DAI 140 EURO)
In vetta alla classifica di Holidu, quindi tra i comprensori più esclusivi d’Italia, troviamo la Val Gardena (località altoatesina chiamata Gröden in tedesco) con prezzi medi di alta stagione abbondantemente sopra i 140 euro (20 euro in meno negli altri periodi). Ma la più cara di tutte – stando all’indagine del motore di ricerca tedesco – è la famosa Cortina d’Ampezzo. L’esclusiva località della provincia di Belluno, in Veneto, ha fatto anche da scenografia a diversi film italiani di gran richiamo (cinepanettoni compresi) e si è costruita negli anni la fama del ritrovo-vip. Qui, nei periodi più caldi dell’anno, si possono spendere anche più di 150 euro per persona. Ma in bassa stagione è decisamente più accessibile: la cifra pro capite, infatti, scende attorno ai 110 euro.