CASARGO – Anche quest’anno il 24 dicembre, dopo la messa della vigilia di Natale celebrata da don Antonio Brunello, i fedeli, numerosi villeggianti a gli abitanti di Casargo si sono recati nel piazzale antistante il Comune per assistere all’accensione dell’ultrasecolare falò, tradizione mai persa ma anzi sempre sentita dai “locali” e ripresa alcuni anni fa con un solo rogo che raccoglie le iniziative di Somadino (dove in passato veniva fatto anche un altro piccolo falò), Casargo e Codesino – il tutto con materiali ecologici ma conservandone l’effetto scenico e soprattutto simbolico e tradizionale. Quest’anno i promotori si sono superati realizzando una catasta alta 13 metri che ha rischiarato la vallata, esplodendo in contemporanea dei fuochi artificiali.
Stavolta poi la manifestazione è stata preceduta dalla cena degli organizzatori all’Albergo Alpino e da un incontro alla primaria di Casargo dove hanno raccontato la tradizione ai bambini, alla presenza del parroco don Bruno Maggioni e di don Brunello oltre al sindaco della località.