PREMANA – La messa solenne celebrata a Premana in occasione della Festa del Ringraziamento nel 156° voto Ol dì ‘lla nèef ha visto la presenza anche del vicario episcopale monsignor Maurizio Rolla, del decano don Lucio Galbiati, del responsabile della Caritas lecchese il premanese don Marco Tenderini e del parroco di Merone ed ex responsabile della Pastorale Giovanile don Marco Zanotti, oltre che ai festeggiati tra cui due “60°”: don Luigi Crippa e don Agostino Briccola e tre “55°”, don Roberto Bellati, don Antonio Brunello e don Ferdinando Mazzoleni. Il parroco di Premana don Mauro Ghislanzoni citando alcune frasi dei Salmi suggerite dall’Arcivescovo Delpini nella sua ultima lettera pastorale ha così concluso: “Questo è il nostro cammino che si rafforza nella qualità e nella quantità, costruendo fedeltà e comunione”.
Il vicario don Maurizio Rolla nella sua omelia ha parlato di come oggi sia diventato il ruolo del prete nelle condizioni in cui si sviluppa la sua presenza, il suo servizio in mezzo alla gente. Dialogando con alcuni bambini presenti nelle prime file in merito alle Quarantore in corso in paese, ha rilevato che il senso dell’orazione della messa fosse incentrata sul ringraziamento e le letture fossero le proprie del Corpus Domini, evidenziando il loro stupore nel vedere tanti preti sull’altare a dare un segnale di solennità alla celebrazione.
“Avere sempre una gioia senza fine di fronte a tutto quello che sta capitando nel mondo ma anche nella nostra casa, a scuola, sul posto di lavoro che scombina questa nostra voglia di felicità, la nostra gioia” ha sottolineato il Vicario, aggiungendo: “Dobbiamo avere il desiderio di stare di fronte a Dio per farci illuminare, per entrare dentro questa voglia, questo desiderio di far capire cosa vuol dire stare con il Signore e pregare nell’Eucaristia, mangiare Gesù, innalzare il canto, incensare la mensa. Tutto questo perché si possa capire che l’esperienza della vita ha senso in Gesù”.