INTEGRARTI è il nome scelto per la festa del 29 giugno nel cortile del C.a.s. alle Casere di Maggio e seguendo quella intuizione si è voluto utilizzare lo stesso titolo per questo giornalino. Poche pagine, ma realizzate interamente dalla piccola redazione della classe di italiano del C.a.s. di Cremeno, nelle quali però diviene realtà una sfida che i ragazzi hanno accettato pur non celando timori e incertezze. L’idea di un giornalino del Centro è partita dalla cooperativa Tre Fontane (grazie alla direzione di Giuseppe Ranù e Federica Passaseo) ed è stata accolta da Valsassinanews e dal suo editore IperG mettendo a disposizione competenze e mezzi.
Nel terzo numero di Integrarti la redazione ha fatto una lunga chiacchierata col sindaco di Cremeno Pier Luigi Invernizzi, si è poi dato spazio alle iniziative del centro e al lavoro di volontariato con la casa di riposo Villa Serena di Introbio. Infine qualche riflessione sull’importanza dell’istruzione per crescere come cittadini.
VOLONTARIATO A VILLA SERENA:
“GLI ANZIANI CONOSCONO LA STRADA”
La prima volta quando sono arrivato alla Villa Serena ero molto triste di vedere così tanti anziani nella casa. E dopo quando ho iniziato a lavorare lì ho capito la situazione perché quando ho visto gli anziani all’inizio pensavo che questa idea non era giusta. Mi sono fatto tante domande… “Perché le persone vengono a lasciare i loro genitori nella casa di riposo?”
È la prima volta che vedo una casa di riposo. Non ho mai visto in Africa una casa di riposo. Pensavo che avevano fatto una cosa sbagliata. Adesso lo so che hanno ragione perché qui le leggi sono molto diverse dalle nostre. Qua tutte le persone lavorano. Cioè la mattina loro escono, non c’è nessuno a casa con gli anziani. Secondo me è pericoloso perché possono cadere per la voglia e il bisogno di andare in bagno, non possono mangiare da soli e dargli da mangiare è difficile, alzarli è difficile.
Ma alla Villa Serena fanno tante cose per gli anziani. Li trattano bene e si occupano bene della loro salute e secondo me Villa Serena non è un luogo solo per gli anziani, perché ci sono alcuni che non hanno né 70, né 80 anni, ma sono molto più giovani. Molti sono giovani ma non hanno la salute e hanno bisogno di aiuto.
La cosa più importante della vita secondo me è la salute. Tutte le cose belle arrivano dopo la salute.
Questo tempo che sto trascorrendo alla Villa Serena è una parte molto importante della mia vita perché con alcuni anziani ho un buon rapporto, parliamo di tante cose sulla vita in Italia ma soprattutto della loro vita passata e attuale.
Loro dicono che ci sono tanti cambiamenti tra il loro modo di vivere e il nostro stile di vita. Fanno i paragoni tra le cose di ieri e le cose di oggi e gli anziani hanno ragione perché alcune cose sono cambiate troppo. Ciò che dicono è vero. Mi è piaciuto tantissimo questo lavoro di volontariato.
Ho ricevuto tante cose, ho fatto tanta esperienza e ho scoperto tanto sulla vita. L’esperienza che ti danno gli anziani è più importante dei soldi. Faccio un esempio su di me. Ogni giorno vado da loro e mi ricordo 4/5 parole nuove o mi dicono una o due storie. Le storie che mi raccontano vi giuro che mi serviranno per tutta la mia vita.
Sicuramente questo volontariato mi ha fatto ricordare molto di mio padre perché mi diceva tanto sulla vita e posso dire che sono le stesse cose che mi raccontano gli anziani della Villa Serena. Abbiamo sempre bisogno degli anziani e della loro esperienza. Quello che posso dire ai giovani è che si devono avvicinare agli anziani perché hanno tanto da dire e le loro esperienze sono spesso meglio delle nostre.
Spesso i giovani di oggi pensano di essere più intelligenti delle persone nate nel 1940, 1950 perché loro fanno viaggi o hanno titoli di studio più alti. Secondo me sono pensieri sbagliati. Guardiamo il mondo di oggi e pensiamo che siamo bravi e abbiamo tutte le cose per andare avanti. Ma c’è un proverbio che dice che “I bambini camminano più veloce degli anziani ma gli anziani conoscono la strada meglio dei bambini”.
(Daouda)
LA PASSIONE PER LA PROPRIA GENTE.
INTERVISTA AL SINDACO DI CREMENO
Prendere un appuntamento per parlare con il sindaco di Cremeno non è stato facile come pensavo a causa del suo intenso programma che è tutto dedicato a rendere la vita più confortevole per la sua gente, un lavoro che fa con tanta passione. Pier Luigi Invernizzi è al secondo mandato da sindaco di Cremeno, una comunità situata nella provincia di Lecco,in Italia. Pier Luigi è un amabile uomo responsabile e laborioso il cui primo mandato è stato contrassegnato come un grande successo e gli è stata data una seconda possibilità di continuare i suoi buoni lavori che ha iniziato nel suo primo mandato nel 2011. Era con Antonio Gerardo Arrigoni l’assessore ai Servizi sociali della comunità quando l’ho intervistato, mi ha chiamato nel suo ufficio per una chiacchierata che si è svolta nella sala conferenze del comune, era diplomatico e onesto nelle sue risposte.
Su come la popolazione vede il suo lavoro in termini di prestazioni ha risposto: “Ho ottenuto il 50% dei voti espressi per vincere nel mio primo mandato e ho ottenuto il 77% di vincere per il secondo mandato, così riassumo il modo in cui i miei risultati vengono visti”. Il lavoro di un sindaco significa affrontare i molteplici problemi che provengono dagli abitanti. I problemi sono molti e vari. Il lavoro di un sindaco consiste nella supervisione dell’intera forza lavoro della comunità; mobilitandosi adeguatamente per assicurare che le promesse politiche fatte agli elettori siano raggiunte. Il sindaco avvia ed esegue anche progetti che saranno di immenso beneficio per la popolazione. Sulle sfide che affronta per la sua comunità, ha detto che è principalmente professionale oltre che attento alle finanze perché non dipende solo dalla leadership, ma dalla natura limitata delle risorse disponibili.
Parlando di alcuni dei suoi successi da quando è diventato sindaco: “Ho intrapreso la pulizia e la sicurezza delle strade che arrivano e escono da Cremeno, continuo a lavorare anche sulle strade interne, la manutenzione del parco è una caratteristica costante, l’amministrazione sostiene i giovani nel settore dello sport fornendo la logistica ogni volta che vogliono partecipare alla competizione al di fuori della comune . Nell’area dello sviluppo economico si sta facendo molto per aiutare le persone a creare qui le loro aziende per creare opportunità di lavoro per i cittadini, quest’amministrazione sta creando un ambiente favorevole al business per prosperare. La sicurezza è stata la forza del nostro successo”.
L’amministrazione organizza ogni anno un programma di intrattenimento per i suoi cittadini da luglio ad agosto, un’affermazione che è stata confermata da Gerardo, assessore ai Servizi sociali. Il sindaco, tuttavia, ha ammesso che non ci sono ancora eventi o programmi speciali per le donne della comunità. In conclusione, il sindaco ha espresso la sua gioia per la visita della troupe di Tre Fontane e ha promesso il suo sostegno per il nuovo giornale dedicato al rapporto esistente tra l’amministrazione e gli immigrati che risiedono nella comunità. Invernizzi ha concluso dicendo che “Non chiedo riconoscenza a nessuno. Vorrei la stima dei cittadini e anche se qualcuno non la pensa come me, spero che loro riconoscano il mio impegno nel lavoro e che qualcosa di buono è stato fatto e lasciato ai cittadini di Cremeno”.
(Fred)
IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE
PER VIVERE NELLA SOCIETÀ
L’istruzione è una possibilità di imparare le cose essenziali per una persona che deve essere indipendente per una vita equilibrata.
In classe, a Cremeno, abbiamo l’abitudine di parlare e riflettere su tante cose e anche sull’importanza della scuola e dell’istruzione. Allora, l’istruzione a scuola permette a qualcuno prima cosa di leggere e scrivere. Queste sono le due cose più importanti per una persona, anche per parlare davanti agli altri. Una persona che ha studiato può essere capace di comportarsi bene davanti a una situazione. La scuola non si ferma solo a leggere e scrivere. No! Perché una classe è costituita da tante persone, e ogni persona dà qualcosa agli altri e noi impariamo dagli altri.
L’istruzione delle persone si fa in due tempi, prima in casa e secondo a scuola. Quando un genitore ha preso la decisione di mandare il figlio, lui spera in qualcosa di bene per suo figlio. Allora studiare è per lui una possibilità di imparare.
Ho detto prima che a scuola si impara si a leggere e scrivere, ma anche a vivere in una società e in una comunità, a rispettare e avere una buona educazione perché c’è un momento per andare a studiare a scuola e un altro momento per essere indipendente. Una persona dovrebbe far vedere che ha imparato qualcosa. Il tuo modo di essere nella società dovrebbe dimostrare che hai avuto una buona educazione.
Ho notato che qua in Italia il governo ha dato la possibilità alla popolazione più bassa di mandare i loro figli a studiare senza pagare niente. Credo che il genitore che non si interessa per il futuro del suo bambino può essere mandato in prigione. Invece nel mio paese è un po’ diverso. Ogni genitore manda suo figlio a scuola se ha le possibilità economiche e se un genitore non manda il figlio a scuola il governo non può fare niente.
(Achille)
RASSEGNA STAMPA DAL MONDO CON ANTONIETTA
Come ti chiami?
Io sono Antonietta, assistente sociale.
Che lavoro fai al centro?
Aiutare le persone all’orientamento lavorativo, fare la ricerca di corsi di formazione, ricercare attività di volontariato. In più la richiesta delle tessera sanitaria dei nuovi arrivati e infine mi occupo anche di alcuni progetti all’interno del centro, tra cui la lettura dei quotidiani.
Ti piace questo lavoro e perché?
Mi piace molto questo lavoro perché è un lavoro pieno di soddisfazioni.
Quando sei arrivata la prima volta a Cremeno come hai trovato l’ambiente?
All’inizio ho pensato di incontrare tante difficoltà perché è una realtà in cui sono presenti molti ragazzi con diverse culture da rispettare, ma con il tempo ho imparato a conoscerli e così e diventato più semplice.
In cosa consiste la attività della lettura dei giornali?
È una attività che si fa due volte al mese. Un giorno è dicato ai ragazzi pakistani e bengalesi del centro. La seconda giornata è dedicata ai ragazzi anglofoni e francofoni. Si fanno le letture con una discussione finale per promuovere la conoscenza della realtà sociale e sviluppare il senso della cittadinanza.
(Ibrahim)
CULTURA, SUL GRANDE SCHERMO
EDWARD MANI DI FORBICE
Tutti i mesi al centro noi facciamo il cineforum. Durante il cineforum di novembre abbiamo visto il film “Edward mani di forbice” e subito dopo abbiamo fatto la discussione e il laboratorio in gruppo, insieme all’insegnante di italiano e la mediatrice del centro.
Il film parla di come è nata la neve. Allora una nonna stava spiegando a sua nipote la sua storia personale. Il film parla anche di un ragazzo che si chiamava Edward il suo creatore lo ha fatto con un cuore molto buono. Edward non aveva i genitori, solo il suo creatore. Quando è morto lui è rimasto da solo in una grande casa. C’era una donna che faceva la pubblicità dei prodotti di bellezza che lei vendeva di casa in casa, lei non aveva venduto niente e era un po’ delusa. Poi si è resa conto che mancava una casa e lei è andata con l’intenzione di vendere qualcosa e quando lei è entrata e ha scoperto Edward.
Dopo che ha visto la situazione di solitudine di Edward, la signora ha deciso di portare Edward a casa sua. Era così che Edward usciva di casa per la prima volta. Lui era sorpreso di andare a vivere in una comunità con altre persone. Quando Edward è arrivato in città era deluso, i cittadini erano felici di lui perché lui faceva il parrucchiere ma poi qualcosa è accaduto e la situazione di Edward è cambiata.
I giovani del piccolo paese hanno deciso di fare una cosa brutta per dare la colpa a Edward. Sono andati a rubare in una casa e hanno lasciato lui da solo. Poi è arrivata la polizia. In questo momento, Edward è andato in prigione. Poi la signora e la famiglia hanno aiutato Edward a uscire dalla prigione. Questa situazione però ha disturbato molto la gente allora lui non voleva più parlare a nessuno. Ma dopo qualche giorno è uscito della prigione e tanti giornalisti aspettavano fuori dalla porta per fare una intervista con lui.
Edward non era qualcuno a cui piaceva essere arrabbiato e litigare per questo è stato molto difficile per lui rimanere con le persone ma alla fine Edward ha preferito tornare dove stava vivendo prima.
Il film vuole insegnare che dobbiamo accettare la nostra condizione di vita. Edward infatti viveva senza le mani, non in una condizione normale, ma lui non si è mai scoraggiato. Dobbiamo imparare ad avvicinarci alle persone malgrado le differenze.
(Achille)
LA MUSICA ALLE CASERE: INTERVISTA
AL RAPPER RS2K GF GODFRIANO
Come ti chiami?
Mi chiamo RS2K GF Godfriano.
Quando hai iniziato a cantare?
Ho iniziato a cantare nel 2013.
Quale è la prima canzone che hai fatto?
La prima canzone che ho fatto è “M road to the headies”.
Da dove vieni?
Io vengo dalla Nigeria.
Quante canzoni hai composto?
Ho composto più di 200 canzoni.
Hai già fatto un concerto e dove lo hai fatto?
Sì ho già fatto concerti, tante volte a Bologna, Torino, Milano.
Cantare è la tua passione?
Certo, cantare è una cosa che mi fa felice quindi quella è proprio una cosa che mi piace tanto.
Ci sono le canzoni che piacciono agli italiani?
Sì ci sono due canzoni che magari piacciono di più agli italiani: “Un bacio” e “Rosana”.
La canzone di “Rosana” per chi è?
Questa canzone è per tutti persone che sono innamorate.
Sei sposato?
No ma sto cercando ancora una donna che può amarmi davvero perché sono una persona romantica.
Hai figli?
No perché non sono pronto per quello.
Hai già fatto una collaborazione con qualche ragazzo italiano?
Sì ma non è ancora uscita.
Hai già fatto un video di una canzone?
Non ancora ma tra poco lo farò.
Grazie Godfrano per la disponibilità e per avere risposto a tutte le domande.
(Ulrich)
IN CUCINA CINNA E RIZ SOUCE TOMATE,
CONTINUA IL VIAGGIO DEL GUSTAMONDO
Il giorno 26 ottobre abbiamo cucinato il cibo africano: del Camerun e della Costa d’Avorio. Il cibo della Costa d’Avorio si chiama “ceinna” e il cibo del Camerun si chiama “riz souce tomate”. Per preparare “ceinna” servono: riso, pomodoro, cipolla, dado, sale, peperoncino, noce di palma, carne di pollo o manzo, melanzana, gombo, aglio. Per preparare “riz souce tomate” servono: pomodoro, aglio, cipolla, dado, sale, peperoncino, carota, riso, melanzana, fagiolini verdi.
Il giorno 26 alle 9:30 della mattina siamo andati in cucina con il cuoco Carmine e abbiamo sistemato le cose e gli ingredienti. Abbiamo scaldato l’acqua per cuocere il riso, dopo abbiamo tagliato le cipolle, la verdura e la carne e abbiamo iniziato a preparare il sugo. Durante la preparazione abbiamo fatto tante cose, abbiamo chiacchierato, abbiamo cantato le canzoni del nostro paese, abbiamo fatto le foto.
Alle 13:30 il cibo era pronto e lo abbiamo portato in sala mensa, lo abbiamo distribuito alle persone del centro. Dopo abbiamo mangiato con lo staff. Questa giornata è stata bella perché abbiamo collaborato e ricordato le nostre tradizioni.
(Ulrich)
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INTEGRARTI
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In redazione Achille, Daouda, Fred, Ulrich.