La misericordia del Signore è il tema principale della Parola di Dio di questa domenica. Questo risulta evidente soprattutto nel Vangelo in cui Gesù dice: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.
Gesù è sempre pronto a perdonare tutti coloro che si rivolgono a Lui con sincerità: adultera, Zaccheo, buon ladrone, Pietro.
Ha invece parole forti verso gli ipocriti, i superbi, i ciechi e sordi ostinati: per richiamarci che l’umiltà è la condizione indispensabile per essere perdonati.
Il Vangelo di oggi mette poi in evidenza che è anzitutto Gesù che ci cerca: è Lui che è venuto a cercarci come il pastore va in cerca della pecorella smarrita e che chiama Levi a seguirlo: l’iniziativa è di Gesù.
Questo Dio che ci cerca, prima ancora che noi cerchiamo Lui, dice il suo grande amore per noi,
Possiamo raccogliere alcune considerazioni:
- L’amore di Dio per noi risulta ancor più pensando alla sua onnipotenza e alla sua debolezza. Gesù ci attira a sé con questa debolezza più che con i suoi gesti e parole forti e minaccianti castigo. Perché non si accontenta dell’obbedienza fatta per paura o per dovere, ma cerca l’obbedienza del cuore che poi si esprime nella vita.
- E’ soprattutto la misericordia la via che Gesù percorre per fare breccia nei nostri cuori: “come un agnello mansueto condotto al macello, e non levava lamento”). Dio corre perfino il rischio che di questa sua misericordia noi abbiamo ad abusarne (“perdona 70 volte 7”) perché ha fiducia che questo abuso possa infine toccare il nostro cuore.
- Abbiamo bisogno di personalizzare questo amore di Dio: non basta dire che è “per noi”, ma lasciarsi sorprendere pensando che è “per me”. In Isaia Dio dice: “porto il tuo nome scritto sul palmo della mia mano”. Non basta pensare alla paternità di Dio restando nel generico, se no anche il nostro rapporto con Lui resta nel vago. L’esperienza decisiva cristiana è percepire e vivere questo rapporto personale che il Padre, Gesù hanno con me e corrispondervi.
Don Gabriele vicario parrocchiale