DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELL’ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA



Gesù, commentando il rifiuto del ricco notabile a distribuire ai poveri tutti i suoi beni per poi seguirlo, aveva detto: “Quanto è difficile per un ricco entrare nel Regno di Dio! E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago”. I discepoli, spaventati, dissero: “Chi allora potrà salvarsi?”. E Gesù: “Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio”.

Così, nel brano di Zaccheo è Gesù che conquista il suo cuore.

Zaccheo non agisce per moralismo, ma lo muove un impulso interiore: lo fa perché è toccato da Gesù.

Per questo dà con generosità, senza calcolo, senza chiedersi se quanto darà è troppo o troppo poco, ecc.

E Gesù stesso spiega: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa”. La salvezza non è una regola di giustizia o di carità; la salvezza è Gesù stesso.

E’ Lui che Zaccheo cercava di vedere, ed ora che Gesù ha voluto entrare nella sua casa, egli si sente trasformato e lo dimostra con il suo proposito di restituire quattro volte il rubato e di dare la metà dei suoi beni ai poveri.

La salvezza non è dare i beni ai poveri (S. Paolo dirà: “Se anche distribuissi tutti i miei beni, ma non avessi la carità, niente mi giova”); la salvezza è accogliere Gesù: il proposito di giustizia e di carità di Zaccheo è la prova della verità di come ha accolto Gesù.

Cosa dice a noi questo incontro di Gesù con Zaccheo?

  1. Zaccheo “cercava di vedere Gesù”. Non ci basti di vederlo come lo vedeva la folla: desideriamo “vederlo” come lo desiderava Zaccheo.

Il “salire su un albero” richiama alcune condizioni imprescindibile per “vedere Gesù”:

  • avere uno sguardo di compassione e di misericordia sul nostro prossimo;
  • avere un atteggiamento di raccoglimento e di ordine
  • vivere una preghiera fatta meno di parole e più di ascolto e di contemplazione.

Sarà poi Gesù a venire incontro a questo nostro desiderio superandolo: non solo si farà vedere, ma si farà incontrare.

  1. “Devo venire a casa tua”. E’ il desiderio di Gesù di stabilire un rapporto personale, non generico, con ciascuno di noi.
  1. “Oggi la salvezza è entrata in questa casa”. E la salvezza è Gesù stesso: se accogliamo Lui ci accorgiamo che è Lui che trasforma la nostra vita:
  • nel sentirci cercati, amati e perdonati personalmente da Lui (“Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare chi era perduto”).

Ed è questo che genera una gioia che nessuno può rubare e un desiderio, un bisogno di donare.


Don Gabriele

vicario parrocchiale

 

 

 

 

 

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